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TELECOM: FURLAN E VITALE, "ORA C'È BISOGNO DI CHIAREZZA SULLE STRATEGIE DEL GRUPPO"

L’ADDIO DELL’AMMINISTRATORE DELEGATO CHIEDE UNA SERIA RIFLESSIONE


TELECOM: FURLAN E VITALE,

FISTEL | - "Le dimissioni di Marco Patuano da AD di Telecom impongono una seria riflessione sulle strategie del più importante Gruppo di Telecomunicazioni del Paese". Lo dichiarano in una nota congiunta la Segretaria Generale della Cisl, Annamaria Furlan ed il Segretario Generale della Fistel Cisl, Vito Vitale. "In questi anni abbiamo seguito con molta attenzione la politica industriale di Telecom avviata da Marco Patuano per dotare il Paese di una infrastruttura innovativa ed efficiente. Aver scelto di privilegiare la componente industriale e non quella finanziaria ci ha portati a condividere i vari piani industriali ed ultimamente quello 2016 - 2018 che prevede 12 mld di investimenti in innovazione, banda ultraveloce, competitività e business internazionale, con particolare attenzione al mantenimento dei livelli occupazionali ed al perimetro industriale. Le voci che si rincorrono sulla discontinuità chiesta dall’azionista di riferimento Vivendì, dopo aver approvato il piano 2016 – 2018, ci preoccupano perché nel confermare gli investimenti, pare che si punti sulla riduzione dei costi e sulla possibile dismissione di TIM Brasile. Per la Cisl e la Fistel Cisl la discontinuità e la razionalizzazione dei costi sono state abbondantemente perseguite in questi anni con accordi sindacali che hanno coniugato interessi aziendali e mantenimento degli Assets ed occupazione, chiedendo enormi sacrifici ai lavoratori. Spazi per ulteriori interventi sono improponibili, perché salterebbe l’equilibrio sociale costruito all’interno dell’azienda. Ci sono troppi interessi che ruotano intorno alle strategie di Telecom che impongono un confronto con il Governo a partire dal ruolo di Metroweb a quello di Enel per lo sviluppo della ultrabanda, dai processi regolatori per la parità di accesso alla gestione della manutenzione dell’ultimo miglio, che se non gestiti con una visione di difesa degli interessi nazionali rischiano di affossare l’Azienda e con essa migliaia di posti di lavoro. Attendiamo gli sviluppi del comitato strategico per le nomine per conoscere il nome del nuovo Manager che sostituirà Patuano e sulla base del mandato che riceverà dall’azionista di maggioranza faremo le nostre valutazioni, in attesa che il Governo convochi le organizzazioni sindacali per dare le necessarie garanzie sul mantenimento occupazionale esistente e sugli impegni industriali del gruppo che resta strategico per gli interessi del Paese".

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