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TRIVELLE: FURLAN, NÉ VINCITORI NÉ VINTI; ORA IL GOVERNO SI BATTA PER UNA NUOVA POLITICA ENERGETICA

DISTINGUERE CON SAGGEZZA TRA I VERI INTERESSI DELLE POPOLAZIONI E LA CATTIVA INFORMAZIONE


TRIVELLE: FURLAN, NÉ VINCITORI NÉ VINTI; ORA IL GOVERNO SI BATTA PER UNA NUOVA POLITICA ENERGETICA

CISL PUGLIA -

"Non ci sono né vincitori né vinti nel risultato del referendum di ieri sulle trivelle. Bisogna rispettare sia chi ha scelto giustamente l'astensione sia chi ha espresso volontariamente un'altra indicazione di voto. Ma è stato un errore mettere in contrapposizione lo sviluppo industriale e la necessaria tutela dell'ambiente, opporre il futuro di tanti lavoratori ed il diritto sacrosanto alla salute dei cittadini". E' quanto sottolinea la Segretaria Generale della Cisl, Annamaria Furlan in una nota commentando il risultato del referendum di ieri. "Un tema tecnico, quale è il rapporto tra le attività estrattive e la loro sostenibilità ambientale, delicato e strategico per l’economia dei territori e del Paese non doveva essere affrontato con lo strumento del referendum, attraverso una campagna contro qualsiasi attività energetica ed industriale a prescindere dalle compatibilità ambientali. Fanno certamente bene le Regioni a battersi per la tutela ambientale delle coste e del nostro mare che rappresenta una ricchezza inestimabile per il turismo e lo sviluppo del territorio. Sappiamo bene che fra la popolazioni che hanno sostenuto i quesiti referendum ci sono state molte cittadine e cittadini che hanno colto l’occasione per manifestare la propria sensibilità ambientale. E' una sensibilità ed un obiettivo anche della CISL. Proprio per questo ora bisogna accantonare le polemiche e le strumentalizzazioni politiche e spingere il Governo ed il Parlamento a dare concreta attuazione agli obiettivi assunti in sede Europea per la drastica riduzione della dipendenza energetica dagli idrocarburi da realizzare entro il 2050 ed a rendere compatibili le produzioni industriali con le esigenze di sostenibilità ambientale e di valorizzazione turistica del patrimonio paesaggistico e culturale dei nostri territori. Questi obiettivi così ambiziosi possono essere raggiunti solo se sapremo gestire con serietà e responsabilità la necessaria fase transitoria verso l’energia verde, distinguendo con saggezza tra i veri interessi delle popolazioni e la cattiva informazione. Trivella sì, trivella no è stata una logica sbagliata e fuorviante. Senza un approvvigionamento energetico certo, continuo e sicuro, sarà difficile far ripartire la crescita, lo sviluppo e il miglioramento dei servizi nel nostro Paese. Dobbiamo affrontare il dibattito sulla transizione energetica fuori da rigidità ideologiche pregiudizievoli e da conflitti istituzionali tra Regioni e Governo centrale. Le istituzioni centrali e locali devono assumersi le loro responsabilità con trasparenza e moralità, mettendo in campo investimenti e progetti sullo sviluppo della tecnologia verde e comportamenti coerenti per una progressiva trasformazione in termini di sostenibilità ambientale, delle nostre attività energetiche ed industriali".

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