Cisl di Puglia: la politica non strumentalizzi le manifestazioni sindacali. Lettera aperta di Giulio Colecchia al Governatore Vendola
CISL PUGLIA - Caro Nichi,
da note di stampa ho appreso della dichiarazione da te rilasciata in occasione della Manifestazione della CGIL del 27 scorso con la quale hai “tagliato in due” il mondo del lavoro definendo coloro che sono scesi in piazza come “l’espressione dell’Italia migliore” a differenza di quelli che hanno deciso di non farlo che, evidentemente, rappresenterebbero per te un’altra Italia, non associabile a quella valutazione positiva.
Sono rimasto molto colpito da questo giudizio, pesante e lapidario, un po’ manicheo, che ritengo estraneo alla tua storia politica e culturale che ti rappresenta come uomo che sollecita gli altri a cogliere, in ogni occasione, le sfumature e le differenze, anziché indulgere nelle aridità schematiche.
Né l’impegno nuovo al quale ti rivolgi sullo scenario della politica nazionale può giustificare, ai nostri occhi, una dichiarata indifferenza verso le motivazioni per cui a quella manifestazione non partecipava la CISL nè altro sindacato confederale, i cui associati vengono, così, da te genericamente “arruolati” nell’altra Italia.
Ovviamente così non è.
Sicuramente sfugge a questa tua frettolosa analisi la presenza di milioni di altri soggetti - lavoratori e pensionati, giovani, donne ed immigrati - che hanno scelto di rappresentare i propri bisogni, di rivendicare i propri diritti, di avanzare le proprie richieste in altre manifestazioni e con modalità alternative a quelle scelte dalla CGIL, il che, aldilà della forma, non svuota di valore la domanda di giustizia sociale che viene da tutti coloro che vivono male questo momento di crisi che sta accentuando i divari ed accrescendo le povertà.
Le modalità con cui questo disagio si manifesta e viene rappresentato dalle più grandi forze sociali sono oggi diverse e rispondono, nel rispetto della pluralità di espressione, a strategie differenti. Per la CISL la risposta risiede innanzitutto nell’offrire soluzioni attraverso la contrattazione, ai molteplici drammi, personali e collettivi, che governanti, troppo impegnati nella scalata e nella conservazione del potere, non riescono a dare. In più occasioni la CISL ha dimostrato di saper manifestare e di saper concludere accordi, di alzare la voce della protesta ma di saperla associare alla proposta, che poi è la vera richiesta che la gente rivolge al sindacato. Basta la politica, da sola, con le sue diffuse irresponsabilità e con la propensione alla rissa ed al conflitto ad intossicare la società.
Non mi convince nemmeno una lettura più politica della tua affermazione che, comunque, risulta oggettivamente ingiusta per i tanti lavoratori e pensionati che, pur non avendo votato la destra, hanno scelto di non partecipare a quella manifestazione.
Credo, anche, che i partiti, pure quelli che si sentono più vicini ai temi del lavoro, rendano un cattivo servizio al sindacato ed alla CGIL in particolare quando “occupano” i suoi spazi con l’intento di rinforzarne l’azione. E producono un serio danno alla credibilità della sua proposta quando utilizzano quegli spazi per lanciare proclami e promesse, minacce ed assicurazioni, che fanno apparire l’azione sindacale come strumento di una più generale battaglia politica.
Non è con gli appelli all’unità che si sostiene un’azione coesa del sindacato, ma con il rispetto della sua autonoma capacità di mobilitazione e contrattazione; un rispetto che deve riguardare soprattutto la gente che ha scelto di vivere nel sindacato un impegno sociale “autonomo”, facendosi rappresentare senza vincoli ideologici.
Ho voluto esprimerti questo mio disagio sicuro di non essere frainteso né strumentalmente interpretato. Le sollecitazioni che ho ricevuto direttamente dagli iscritti alla CISL esigevano, senza vis polemica, queste puntualizzazioni.
A nome della Puglia che lavora.
Giulio Colecchia