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Colecchia, ambiente ed energia: una politica in assenza di consenso sociale


Colecchia, ambiente ed energia: una politica in assenza di consenso sociale

CISL PUGLIA - Come una locomotiva lanciata ad alta velocità la Regione Puglia porta avanti le proprie politiche per l’energia e l’ambiente: peccato che abbia dimenticato di aggiungere i vagoni del consenso sociale.
E’ da mesi che chiediamo un incontro su argomenti già annunciati dall’assessore all’Ambiente Nicastro, ma ad oggi registriamo la messa in campo di decisioni che non sono passate da alcun confronto con chi rappresenta i lavoratori e, per quanto di nostra conoscenza, neanche con i rappresentanti delle imprese.
Ne esce un quadro confuso e pasticciato che affida i temi preziosi della difesa della salute e dell’ambiente a scontri ideologici e a fughe in avanti che accrescono le difficoltà in una regione che sta subendo fortemente gli effetti della crisi: dal regolamento sulle energie rinnovabili (eolico e solare) al DDL sui limiti del benzo(a)pirene, fino alle recenti disposizioni in materia di rifiuti. Tutte decisioni assunte al di fuori di ogni confronto sociale e alquanto rischiose per l’intero produttivo pugliese perché non sorrette da alcuna logica industriale compatibile con la tutela dell’ambiente.
E non ci dicano che i tempi per la discussione sono sempre possibili dopo che i provvedimenti siano stati ratificati dalla Giunta perché non è questo il metodo per il confronto che vuole valorizzare le proposte anziché i giudizi ex-post.
E su questioni come il Piano di smaltimento dei rifiuti della Regione Puglia, che sta già infiammando pezzi del territorio regionale, non è concepibile che la Giunta Vendola non apra un dibattito con gli enti locali e le parti sociali.
A meno che la secretazione su questo argomento non sia una scelta politica.

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