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Invece di spaccarsi la politica favorisca la ripresa del dialogo sociale. Dichiarazione del Segretario generale della Cisl di Puglia, Giulio Colecchia


Invece di spaccarsi  la politica favorisca la ripresa del dialogo sociale. Dichiarazione del Segretario generale della Cisl di Puglia, Giulio Colecchia

CISL PUGLIA - E’ successo di nuovo. Avevamo visto bene quando abbiamo deciso di non entrare nella canea di dichiarazioni che annunciavano ‘sconti fiscali’ contrapposte a quelle che auspicavano un aggravio delle tasse. Ora, di nuovo, invece che affrontare con calma e serietà una situazione che è decisamente grave, riemergono tatticismi e spaccature tra i partiti che alimentano un dibattito politico inconcludente. E la Puglia si allinea al caos nazionale, con partiti spaccati, proposte improbabili e politiche disarticolate.
Non comprendo, poi, la scelta della CGIL di vanificare il tavolo che avevamo conquistato sul bilancio, inseguendo l’assessore Pelillo ed i suoi inopportuni annunci, contrapponendogli, a mezzo stampa, proposte che sembrano più mosse dalla necessità di dire “qualcosa di sinistra” anziché raccordate con le reali esigenze delle imprese, dei lavoratori e delle fasce più disagiate della popolazione che, in assenza di vere attenzioni verso di loro, rischiano di “mettere in tavola soltanto promesse ed annunci”. Dobbiamo evitare di farci distrarre dalle smanie di visibilità e pretendere di discutere nel merito delle questioni.
Più che spaccarsi i partiti farebbero bene a sollecitare la ripresa del dialogo sociale sia sul bilancio che sulla sanità, entrambe questioni sulle quali bisogna smetterla di giocare ed alimentare improbabili aspettative.
Vuole diventare questa una delle caratteristiche di questa Giunta? Ad affermarlo senza eccezioni saremmo ingenerosi verso qualcuno dei suoi componenti, ma la solitudine delle decisioni sta diventando una regola diffusamente praticata come la vicenda dei rifiuti campani ha chiaramente dimostrato.
Vorremmo parlare di questo con il Presidente Vendola, ma ciò non ci è concesso. Vorremmo rappresentargli tutto il disappunto di essere chiamati a “validare” decisioni già prese ed annunciate ai giornali. Ma le nostre richieste d’incontro vengono rinviate, affidate ad altri e quindi evitate. Evidentemente è più urgente tenere buoni i precari, giustamente inferociti per essere stati beffati, che riprendere il tavolo con il sindacato per cercare soluzioni alternative e socialmente meno mortificanti di quelle che sono state condivise con Tremonti.
Ma così si va, nostro malgrado, verso lo scontro sociale anche in Puglia.

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