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Poste Italiane: Slp Cisl, fermare la privatizzazione perché è una svendita del patrimonio pubblico del Paese

Nota di Antonio Lepore, Segretario Slp Cisl Foggia


Poste Italiane: Slp Cisl, fermare la privatizzazione perché è una svendita del patrimonio pubblico del Paese

CISL FOGGIA | SLP | -

La decisione del Consiglio dei Ministri di quotare in Borsa un ulteriore 29,7% e del conferimento a Cassa Depositi e Prestiti del rimanente 35% del capitale, con l’uscita definitiva del Ministero dell’Economia dall’azionariato di Poste Italiane, muta completamente gli assetti societari e il controllo pubblico in Poste Italiane. Una decisione assunta a breve distanza dal primo collocamento azionario di oltre il 30% effettuato ad ottobre 2015. Una privatizzazione che ha il solo fine fare cassa e recuperare qualche miliardo di euro per incidere in quantità insignificante sul debito pubblico, ma che non tiene in considerazione il ruolo sociale svolto da Poste Italiane. A rischio c’è appunto il principio di socialità per il mantenimento di un presidio operativo in ogni comune, fornendo servizi soprattutto alle fasce più deboli, marginali e periferiche del nostro paese. Già ora si assiste ai reiterati interventi di chiusura degli Uffici Postali nelle zone più disagiate e al recapito della corrispondenza a giorni alterni, scelta contestata recentemente dal Parlamento Europeo, compromettendo qualità del servizio offerto e la garanzia del servizio universale. Le Segreterie Provinciali di categoria Slp Cisl, Failp Cisal, Confsal Com e Ugl Com ritengono estremamente grave e, peraltro, antieconomica, l’intera operazione di dismissione da parte dello stato, in considerazione che dal 2002 ad oggi Poste Italiane ha sempre avuto bilanci positivi e ha versato consistenti dividendi al Ministero del Tesoro, azionista di riferimento. Una privatizzazione totale di Poste italiane mette in discussione non solo anni di sacrificio e di lavoro dei dipendenti profusi per darle una dimensione d’impresa tra le più importanti in Italia, ma anche il futuro svolgimento del servizio universale, l’unitarietà dell’Azienda e la sua tenuta occupazionale. Le Segreterie Provinciali Slp Cisl, Failp Cisal, Confsal Com e Ugl Com sull’intera vicenda contestano l’assenza di un vero dibattito pubblico e la mancata conoscenza della cittadinanza dei rischi derivanti dalla svendita di un patrimonio storico del nostro paese, mentre la privatizzazione di Poste Italiane necessita di grande attenzione soprattutto per la spinta sempre più forte verso una completa finanziarizzazione dell’azienda con l’intento di trasformarla  in una vera e propria banca e con il rischio di riempire i portafogli di prodotti a rischio, traslando quelle dinamiche di speculazione che non sono mai appartenute al patrimonio genetico dei clienti che quotidianamente entrano in un Ufficio Postale. Le Segreterie Provinciali Slp Cisl, Failp Cisal, Confsal Com e Ugl Com pertanto domani saranno presenti davanti la Filiale di Poste Italiane di Foggia sita in Viale XXIV maggio per informare la cittadinanza.

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