Colecchia, Cisl regionale; la Puglia non cresce. Le imprese escano dalla nicchia della spesa pubblica ed investano
CISL PUGLIA - Occorre mettere in campo “strategie che consentano di crescere e di produrre nuovi posti di lavoro”. Ne è convinto il segretario regionale della Cisl Puglia, Giulio Colecchia, che stamattina ha incontrato i giornalisti per diffondere alcuni dati sulla situazione economia pugliese. “La Puglia è una regione che non cresce, il suo sistema produttivo è sfiduciato, le famiglie sono sempre più povere e aumenta il numero dei giovani che ormai il lavoro non lo cercano più. Le famiglie in condizione di povertà – ha rilevato – sono più del doppio della media nazionale: il 21% in Puglia contro il 10% in Italia. Il tasso di disoccupazione - ha proseguito - è del 13,4% in Puglia e dell´8,3% nel resto del Paese”. Inoltre, “il 28,6% dei giovani in età compresa fra i 15 e i 29 anni, ha smesso di cercare un lavoro”. I posti di lavoro persi sono in tutto 80mila (in particolare nel settore manifatturiero e delle costruzioni). “E se non ci fosse stata la possibilità di ricorrere alla cassa integrazione, la cui richiesta è in aumento, i posti di lavoro persi sarebbero stati 100mila”. Le imprese, però - ha precisato – “escano dalla nicchia della spesa pubblica e diano il proprio contributo con investimenti concreti”. Purtroppo – ha rilevato il segretario Cisl – “anche i Distretti produttivi regionali sono ancora fermi e in stato di confusione; così come sono abortiti i progetti per le Aree vaste”. Per Colecchia “ora la partita si gioca sì su una buona spesa pubblica, ma anche sul contributo dei privati e sullo sblocco dei fondi Fas da parte del governo”. La Cisl vede di buon occhio la ripresa del dialogo con la Regione e la riapertura dei tavoli tecnici con tutti gli assessori. “Ora - ha sottolineato - serve che il Piano per il lavoro varato dalla giunta si trasformi in un ´patto per l´occupazione’ e che ´la cabina di regia´ con le parti sociali e le imprese sia un momento di discussione concreta e non retorica. Accanto alla formazione - ha spiegato - nel Piano per il lavoro bisogna prevedere incentivi alle imprese affinché assumano personale”. Infine, Colecchia ha ricordato che la Cisl porterà la sua proposta anche in relazione al Piano di rientro sanitario regionale, sottolineando l’importanza di aprire poliambulatori e case della salute prima di chiudere gli ospedali: “E’ necessario - ha detto - razionalizzare i tagli guardando alla possibilità di spostare pezzi di assistenza verso il territorio e vicino alla gente con politiche socio-sanitarie; non è possibile che i cittadini si trovino da un giorno all´altro senza assistenza sanitaria: se qualcuno ha sbagliato, non è giusto che a pagare siano i cittadini”.
Fonte ANSA