Zone economiche speciali: Cisl, siano a servizio di uno sviluppo di sistema
Il Segretario generale Fumarola indica le opportunità di questo strumento
CISL PUGLIA | -
La Cisl Puglia, dopo avere ascoltato i pareri delle Cisl territoriali direttamente interessate allo strumento delle Zes, conferma la convinzione che non si può trattare con semplicità l’istituzione delle Zone Economiche Speciali a causa delle stringenti regole per la loro attuazione e della capacità dei territori in cui dovrebbero insistere di armonizzare quelle direttive alle esigenze delle aree individuate. Riteniamo, comunque, che sia necessario guardare a questi strumenti con un’ottica di sistema a livello regionale e interregionale che punti a sfruttare e rafforzare la capacità dei porti e della logistica per intercettare il traffico commerciale e turistico dell’area mediterranea incoraggiando l’insediamento e gli eventuali investimenti di imprese in grado di attivare processi di sviluppo utili anche agli imprenditori locali. Sarebbe, inoltre, opportuno valutare, nell’ambito dei Comitati di Gestione delle Autorità di Sistema Portuali, e attraverso il Tavolo del Partenariato, la possibilità di un “Contratto Istituzionale di Sviluppo” con RFI al fine di garantire sia la connessione rapida Mare/Ferro che il collegamento “Lungo” dal Mediterraneo all’Europa Centrale, attraverso l’auspicabile prolungamento fino a Bari/Brindisi/Taranto del Corridoio Baltico Adriatico, l’unico in grado di collegare, oggi e non nel 2030, i porti del sud all’Europa continentale. Il prolungamento del “Corridoio Baltico-Adriatico” potrà connettersi attraverso la Bari-Napoli con i porti del Tirreno, in linea con gli obiettivi comunitari, al servizio delle diverse Zes e della Coesione Territoriale dell’intero Mezzogiorno. Con questa ottica strategica, e all’indomani del parere espresso dal Consiglio di Stato, la Cisl Puglia ritiene le due Zes una occasione utile allo sviluppo e alla crescita regionale anche in termini occupazionali. Riteniamo indispensabile che nei Piani strategici in corso di definizione alla Regione Puglia si individuino le aree attrezzate con adeguate infrastrutture esistenti che valorizzino le potenzialità dei sistemi produttivi delle sei province ed in grado di accogliere gli insediamenti produttivi puntando al massimo sull’attrattività, sulla condizione di ‘zero burocrazia’ e sulle agevolazioni fiscali locali in termini di Irap, Tari, Imu, eccetera. Giudichiamo, inoltre, essenziale il ricorso ad un accordo di programma con la clausola sociale a sostegno dei lavoratori con la condizione che le assunzioni vengano previste all’interno del territorio, correlato da Protocolli sulla sicurezza e la legalità. Ci chiediamo, altresì, cosa prevedano i Piani Strategici per quelle aree che sfuggono dalle perimetrazioni e in che modo si armonizzino gli interventi tra i territori in cui ricadono le Zes e quelli esclusi onde evitare disomogeneità burocratiche ed economiche. Per la Cisl Puglia è altrettanto importante la massima valorizzazione delle aree regionali che rispondono ai requisiti imposti dalle Zes, così come sarebbe rilevante comprendere su quali settori produttivi strategici la Regione Puglia stia puntando nei Piani di sviluppo: dall’agroalimentare al manifatturiero, dalla logistica alle attività industriali. Non meno rilevante è la questione della promozione delle Zes sui mercati internazionali ma, al momento, non abbiamo notizie sugli strumenti che la Regione Puglia intende mettere in campo per questa attività né, tantomeno, a quale ente affidarsi tenuto conto che nel mondo ne esistono circa 4mila e impiegano 68,4 milioni di persone, le quali aree, generano un valore aggiunto derivante dagli scambi di oltre 850 miliardi di dollari - stima Banca Mondiale -. Secondo la Cisl Puglia per attuare il tanto invocato ‘sviluppo di sistema’ sostenibile occorre considerare le prossime azioni con uno sguardo più ampio che non tralasci le potenzialità che il territorio offre utilizzando tutte le risorse disponibili a partire dal Patto per la Puglia, ai fondi comunitari, al Cis di Taranto e al Patto la Città metropolitana di Bari per realizzare investimenti ed opere finalizzate ad uno sviluppo compiuto e generale della Puglia. La Cisl Puglia, infine, evidenzia che logistica, trasporti e mobilità, turismo legato anche a Matera 2019, innovazione con i progetti di agroalimentare e artigianato, sono alcune delle ulteriori opportunità di investimento che la Basilicata può anche mettere in campo nel progetto di Zes Taranto-Matera. Su tutti questi temi il sindacato, legittimato in un ruolo riconosciuto di consultazione e partecipazione alle scelte economiche e sociali, può dare un contributo sostanziale vista la capillarità delle proprie strutture e la conoscenza delle problematiche legate ai territori.