Documento unitario di Cgil, Cisl e Uil al Congresso di Atene della Ces, la Confederazione europea dei sindacati
CISL PUGLIA - All´appuntamento, le tre sigle - presenti con i rispettivi leader, Susanna Camusso, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti - hanno presentato un contributo comune dal titolo “Per un´Europa federale, solidale e coesa”, in cui mettono in guardia anche dal rischio di una "vera emergenza democratica”. “La gestione della crisi da parte delle Istituzioni europee e, in particolare, del Consiglio, sta segnando una fase molto bassa del processo di integrazione europea” e la stessa crisi finanziaria “ha innescato una crisi più generale dell´Europa la cui soluzione sembra molto lontana”, si legge nel documento. “La risposta intergovernativa, caratterizzata da approcci legati quasi esclusivamente agli interessi di breve periodo dei governi dei paesi membri, ha prodotto interventi tardivi e contradditori nei confronti degli Stati membri più in difficoltà. Il ritorno a politiche di rigore monetario è avvenuto invece in maniera affrettata e senza una valutazione complessiva del peggioramento indotto dalla crisi, in particolare per quanto riguarda la coesione economica e sociale dell´Ue”. Oltretutto, sostengono ancora Cgil, Cisl e Uil, “gli effetti delle scelte ´anti-crisi´ non aiutano l´Ue a rientrare nel gioco della competitività mondiale, mentre l´euro resta esposto alle speculazioni della finanza selvaggia, così come fragili restano i paesi colpiti dalla speculazione”. Tutto questo, per le tre confederazioni, “ha a che fare con scelte sbagliate e con egoismi nazionali, con l´emergere di atteggiamenti nazionalistici, il dilagare di sentimenti di disaffezione da parte dei cittadini nei confronti dell´Ue e del suo processo di integrazione. Così si rischia una vera emergenza democratica per l´Europa”. Cgil, Cisl e Uil si dicono pertanto "convinti che il modello sociale europeo debba essere difeso e promosso attraverso sistemi più strutturati di welfare, di contrattazione collettiva, di accesso ai servizi di interesse generale (oggi sotto attacco), eliminando la competizione fiscale ed il livellamento verso il basso dei sistemi sociali e delle condizioni di lavoro che producono dumping tra paesi". E´ quindi "urgente - affermano - ritornare a progettare un percorso per l´integrazione che rafforzi le istituzioni Ue e renda comuni tutte le politiche essenziali, che istituisca una vera e propria politica economica comune favorevole alla crescita e creatrice di lavoro, garantisca la coesione economica sociale e territoriale, si proponga una gestione unitaria e solidale delle migrazioni, elimini il voto all´unanimità e renda trasparenti tutte le decisioni, anche quelle più difficili, attraverso la partecipazione e il negoziato con il sindacato e gli altri attori sociali interessati, rilanciando il dialogo sociale europeo. La Ces - sottolineano - non può più sottrarsi all´assunzione di una responsabilità propria nella definizione di un nuovo progetto politico e istituzionale per l´Ue”.
FONTE ANSA