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Aumento addizionale Irpef: Colecchia, Cisl; non bastano i debiti a giustificare una crescita della pressione fiscale sui redditi medio-bassi


Aumento addizionale Irpef: Colecchia, Cisl; non bastano i debiti a giustificare una crescita della pressione fiscale sui redditi medio-bassi

CISL PUGLIA - Ci ha lasciato l’amaro in bocca la riunione della ‘Sede stabile di coordinamento tra Regione e Parti sociali’ (prevista dall’accordo del 9/2/2011) convocata dal Governatore Vendola.
Anche se abbiamo registrato il parziale accoglimento della nostra richiesta di escludere dal ticket sulle ricette le fasce più fragili della società pugliese, non possiamo lasciar passare, senza esprimere un forte dissenso, l’imposizione dell’addizionale Irpef dello 0,5% su pressoché la totalità dei cittadini pugliesi, come se non fosse noto a tutti che per alcuni la crisi ha davvero accentuato le condizioni di povertà.
Siamo consapevoli dei “conti che non tornano”, deficit sul quale più volte e da più anni, abbiamo chiesto interventi strutturali, e che oggi si allarga a macchia d’olio nonostante un piano di risanamento di “lacrime e sangue”.
Siamo, però, allo stesso tempo convinti che ci siano margini nel Bilancio ordinario della Regione – a cominciare da quelli determinati dagli sprechi e dagli eccessi della politica – per potere intervenire con risorse ordinarie per colmare il nuovo deficit.
Peraltro ci sembra fortemente ingiusto che circa il 50% del risanamento dei nuovi 101,6 milioni di euro richiamati dall’assessore Pelillo, debba gravare sui cittadini con reddito fino a 28 mila euro.
La Cisl non mancherà di proporre alternative a questa decisione della Regione Puglia in tutte le occasioni in cui verrà chiamata ad esprimere il proprio parere prima della trasformazione del decreto del Governatore all’interno della manovra di assestamento del Bilancio.

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