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Sciopero nazionale agricoltura e florovivaismo: adesione della Fai Cisl Lecce


Sciopero nazionale agricoltura e florovivaismo: adesione della Fai Cisl Lecce

CISL LECCE | FAI | -

La segreteria della Fai Cisl di Lecce aderirà allo sciopero nazionale degli operai agricoli e florovivaisti proclamato da Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil nei giorni scorsi che si terrà venerdì 15 giugno in tutta Italia con assemblee, presidi sui luoghi di lavoro e manifestazioni davanti alle Prefetture. Anche a Lecce i segretari generali di Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil di Lecce chiederanno di essere ricevuti da S.E. il Prefetto Claudio Palomba di Lecce, al quale consegneranno un documento unitario per meglio rappresentare le ragioni della protesta. “La motivazione principale dello sciopero – dichiara Gianluigi Visconti, segretario generale Fai Cisl Lecce – è il mancato rinnovo del contratto nazionale degli operatori agricoli e florovivaisti. Dopo un lungo confronto con le parti datoriali la delegazione trattante di Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil nazionale ha dovuto prendere atto dell’impossibilità di proseguire la negoziazione. Le parti datoriali hanno rifiutato di accogliere gran parte delle richieste contenute nella piattaforma unitaria come la richiesta di aumentare congedi e permessi, la tutela di lavoratori colpiti da gravi malattie e delle donne vittime di violenza e rilanciato proposte inaccettabili per la parte sindacale. L’introduzione di un salario minimo nazionale a 850 euro mensili non può essere accettata; - prosegue Visconti - poco più di 5 euro per ora di lavoro determinerebbe riflessi e ricadute nefaste sui diritti salariali e previdenziali dei lavoratori che, purtroppo, continuano a fare i conti con un settore altamente precario, anche la misura della disoccupazione agricola stessa ne risentirebbe. Un altro punto critico ed inaccettabile è, inoltre, la richiesta di abolizione del limite dell’orario di lavoro giornaliero. Si tratta di richieste che se introdotti vanificherebbero il ruolo e l’esistenza stessa della contrattazione collettiva di settore. Le controparti si sono mostrate, inoltre, - conclude Visconti - insensibili riguardo i contenuti della Legge 199/2016 contro il caporalato e a riconoscere, contrattualmente, l’esistenza stessa di questa normativa che ha introdotto nuove forme di lotta allo sfruttamento ed al caporalato”.

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