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Costi della politica; Colecchia, Cisl: prime risposte, ma per andare avanti occorre un Osservatori sugli sprechi


Costi della politica; Colecchia, Cisl: prime risposte, ma per andare avanti occorre un Osservatori sugli sprechi

CISL PUGLIA - L’intesa bipartisan tra le forze politiche pugliesi sulla riduzione del numero dei consiglieri ed il minor ricorso agli assessori esterni è un primo risultato che va incoraggiato. Certamente, il fattore che ha fatto scatenare l’indignazione pubblica ed ha provocato la forte focalizzazione dei mass media è legato alla vicenda del pagamento di “arretrati d’oro” a Consiglieri di oggi e di ieri. All’indignazione pubblica, motivata e sacrosanta per i gravi sacrifici che i cittadini stanno facendo e che faranno nei prossimi anni, non era possibile sfuggire o tergiversare con l’appello a “diritti acquisiti” ed ai costi di mantenimento degli apparati politici privati (segretari, autisti, sedi, ecc.) a cui pure alcuni “temerari” sono ricorsi. Il buon senso – come noi chiedevamo – ha incominciato a fare capolino, anche se ci si è guardati bene dall’ascoltare, come la CISL ha chiesto ad Introna, i sindacati, le associazioni, i movimenti, espressioni della tanto celebrata (per le tattiche elettorali) cittadinanza attiva. Il timore, dichiarato da molti, è stato quello di alimentare qualunquismo e demagogia verso una classe politica che dichiaratamente si autoprotegge ed autoincentiva in ogni dove. Il nostro parere è esattamente il contrario e, volendo confermare a tutti che la CISL non intende aprire guerre sante né esprimere giudizi sommari, chiediamo all’intero Consiglio Regionale, al Presidente Introna ed al Governatore Vendola di non fare di queste decisioni un “gesto solitario”, per rispondere all’emotività di un momento storico, ma di proseguire sui tanti – ancora troppi – fenomeni di sprechi e sperperi. Noi ne indichiamo alcuni: dall’adozione di azioni e misure premiali verso gli enti locali che si consorziano o associano per migliorare la qualità dei servizi; alla definizione di un nuovo modello organizzativo per l’acquisto centralizzato dei beni, soprattutto sanitari, per beneficiare di condizioni migliori nell’approvvigionamento e nella distribuzione; alla riduzione degli apparati dirigenziali e di governo degli Enti strumentali della Regione e delle società partecipate, con particolare attenzione alle consulenza di cui questi Enti fanno largo abuso. Sono solo piccoli passi in avanti, ma rappresenterebbero il segnale che il processo prosegue e, sui costi della politica, in Puglia non si rinvierà tutto, come anche il Governo ha fatto, ad un lontano futuro. Un segnale di grande stabilità e di certezza d’impegno sarebbe l’istituzione in Puglia di un “Osservatorio regionale sulle possibili economie nella Pubblica Amministrazione”, un organismo consultivo, con ampia potestà di proposta e capacità di analisi, al quale affidare non solo il compito di indicare gli sprechi ma anche di ascoltare i cittadini per accrescerne la partecipazione. L’obiettivo - il nostro ma anche quello generalmente auspicabile - è quello di far crescere la fiducia della gente nelle Istituzioni e nella buona politica ed allontanare da questa ogni visone ed interpretazione egoistica e strumentale.

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