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Crisi: Bonanni alla Confindustria, un patto per salvare il Paese. E alla Cgil, non sacrifichiamo le riforme in nome dell’unità sindacale


Crisi: Bonanni alla Confindustria, un patto per salvare il Paese. E alla Cgil, non sacrifichiamo le riforme in nome dell’unità sindacale

CISL PUGLIA - Imprese e sindacati debbono trovare un accordo sul solco di quelli del 2009 e del 2011 per dare "un segnale all´Europa". Lo dice il leader della Cisl, Raffaele Bonanni con un appello alla presidente della Confindustria Emma Marcegaglia. "Non facciamoci dettare l´agenda dalla politica che è in uno stato confusionale". "Occorre - ha detto Bonanni aprendo i lavori del Consiglio generale della Cisl a Roma - un Governo di transizione che affronti con autorevolezza e nello spirito di una pacificazione nazionale i problemi più gravi ed urgenti del Paese". Bonanni sottolinea che "non si esce da questa paralisi della politica con nuove elezioni, mantenendo questa legge elettorale" e lancia un appello alla Confindustria ed alle altre associazioni imprenditoriali: "Dobbiamo dare assieme, noi un segnale all´Europa - ha detto - non facciamo dettare l´agenda dalla politica che è in uno stato confusionale. Va compiuto un passo ulteriore sul solco degli accordi interconfederali del 2009 e del 2011 per favorire gli investimenti, la produttività , l´occupazione. Questo chiedo in particolare ad Emma Marcegaglia per una iniziativa forte e visibile a favore dell´Italia. Lo dobbiamo fare con forza e pubblicamente tutti insieme non solo perché il Paese può contare sulla nostra disponibilità nel farci carico dei problemi generali ma anche perché la classe politica, quella che ha più il senso della propria funzione, si schieri con forza per una soluzione di Governo che veda quelle forze che ora risultano contrapposte tra di loro, unite finalmente nell´opera di salvataggio del Paese". "In una situazione tanto grave - ha detto ancora - solo la più ampia condivisione delle responsabilità, delle forze sociali e di quelle politiche, anche di opposizione, può restituire credibilità e fiducia alla politica economica".La Cisl non sacrificherà la sua linea riformatrice "per un rapporto unitario fine a se stesso". Lo ha detto il numero uno della Cisl, Raffaele Bonanni aprendo i lavori del Consiglio generale in corso a Roma. "Dobbiamo dialogare - ha detto - avvicinare le posizioni, fare compromessi, come è avvenuto per condividere la riforma delle relazioni sindacali. Non è sufficiente mettersi d´accordo su un punto per indire uno sciopero insieme. Dobbiamo condividere almeno le scelte fondamentali di una strategia. Ma sappiano quanto forte sia il condizionamento sulla Cgil del radicalismo politico e sociale della Fiom. Senza chiarezza strategica, anche una rinnovata unità può essere valutata come una ricomposizione conservatrice dello schieramento sindacale, lasciando il campo alla legittimazione di ricette liberistiche contro gli interessi che rappresentiamo. Noi - ha avvertito - non sacrificheremo una linea riformatrice per un rapporto unitario fine a se stesso e che ci riporta indietro. La nostra strategia sindacale non cambia, con i suoi fondamenti di autonomia dagli schieramenti politici, di responsabilità e di gradualità riformatrice, per la quale lo sciopero è non il contenuto dell´azione sindacale ma l´arma estrema a fronte del rifiuto del confronto e del fallimento di ogni mediazione e risultato possibile".
Fonte ANSA

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