Colecchia, Cisl di Puglia: un Piano per la crescita per rispondere alla crisi che morde
CISL PUGLIA - Un Piano per la crescita regionale per sfidare la crisi. Lo ha chiesto a gran voce il Segretario generale della Cisl di Puglia, Giulio Colecchia, nel corso della conferenza stampa di inizio anno tenuta stamani a Bari. “I presupposti – osserva il sindacalista – ci sono tutti: esistono alcune risorse disponibili, in particolare quelle rivenienti dai fondi strutturali; in Puglia c’è un tessuto imprenditoriale vivace che sta reagendo in qualche modo ai colpi della crisi e c’è una platea ampia di professionalità e competenze tra coloro che cercano lavoro. Coniugando le tre condizioni si può mettere in campo un Piano per la crescita che punti a tenere insieme le necessità della produzione con quelle dell’ambiente”.
Colecchia ha poi commentato i dati del Mercato del lavoro che confermano il trend negativo: la Puglia registra un tasso di occupazione pari al 44,8% molto inferiore alla media nazionale ed un elevato tasso di disoccupazione giovanile prossimo al 30% della media nazionale, reso più allarmante dagli oltre 200 mila giovani (NEET) che non studiano non lavorano e non sono in cerca di occupazione. Oltre 1.300.000 inattivi e oltre 200.000 inoccupati. “Per questo – dice Colecchia – il Piano straordinario per il lavoro deve essere anche un Piano per l’occupazione”.
Rispetto ad una netta diminuzione delle ore di cassa integrazione ordinaria e straordinaria in Puglia si registra un aumento della cassa integrazione in deroga che sottolinea l’effetto della crisi e le difficoltà delle imprese più piccole a intercettare segnali di ripresa.
E’ evidente che siamo in una fase di recessione. Nel 2011 le imprese in Puglia crescono, ma di un modestissimo 0,25%. Il dato rispecchia la situazione nazionale con un tasso di crescita dello 0,82%.
E sui rapporti con la Regione Puglia, Colecchia sottolinea che “il confronto è serrato: c’è un dialogo soddisfacente su tanti aspetti e del tutto da recuperare per altri. In particolare bisogna puntare sulle questioni che hanno funzione anticiclica in questo momento economico e su un tavolo di monitoraggio e accelerazione della spesa pubblica in infrastrutture che interessi tanto gli investimenti delle Regione quanto quelli dei suoi enti, e rilevi anche le disponibilità, spesso le inerzie, di Province e Comuni”.
Da tempo la Cisl chiede anche il nuovo Piano Energetico Ambientale Regionale che deve razionalizzare l’utilizzo di fonti rinnovabili (vento e sole) di cui si è finora fatto un uso indiscriminato ed eccessivo e assolutamente invasivo in ampie fasce del territorio regionale. Deve, poi, porsi il problema dello smaltimento dei numerosi generatori eolici (palificazioni comprese) e dei pannelli fotovoltaici, la cui soluzione non può rimanere solo a carico delle future generazioni. E, ancora: vanno rimossi atteggiamenti pregiudizievoli alla realizzazione degli impianti di rigassificazione di Brindisi, all’ammodernamento delle centrali come l’Enipower di Taranto e quelle del polo elettrico brindisino.
Per la Cisl di Puglia è segno di un passaggio positivo, invece, la forte aggregazione della classe dirigente, politica, istituzionale e sociale su temi nevralgici per lo sviluppo della Regione: i trasporti, la spesa dei Fondi Fas e la vicenda dei dipendenti pubblici retrocessi per effetto della sentenza della Corte Costituzionale. “Soprattutto su quest’ultimo argomento – sottolinea Colecchia – permangono forti preoccupazioni e sollecitiamo ancora le forze politiche ad abbandonare tattiche e letture di parte per puntare a rendere funzionale il sistema pugliese e rispondere alle giuste aspettative dei lavoratori che non possono essere retrocessi”.
Infine Colecchia esprime un giudizio “non entusiasmante sul Consiglio Regionale pugliese, che sta rappresentando sulla scena della politica la commedia delle parti, con una scarsa attenzione al rinnovamento del sistema, alla riduzione del numero dei componenti del Consiglio e della Giunta e marginale considerazione alle economie che in questo modo possono essere realizzate. Senza contare il messaggio che deve arrivare dalla politica, da questo livello della politica, al resto della società pugliese che già subisce il contenimento dei salari sacrifici fiscali a cui i cittadini sono sottoposti. Su questo argomento abbiamo suggerito alla Regione per avere un quadro dei costi diretti della politica l’istituzione dell’Osservatorio sui costi della Pubblica Amministrazione attraverso il quale verificare se e come le operazioni annunciate di riduzione dei costi della politica produrranno economie riutilizzabili per trasporti e salute”.