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Bonanni incita i candidati Rsu del pubblico impiego. Colecchia, “sono la parte più avanzata dell’organizzazione”

Il Segretario generale, Raffaele Bonanni, incontra al Teatro Petruzzelli di Bari i candidati Rsu del pubblico impiego


Bonanni incita i candidati Rsu del pubblico impiego. Colecchia, “sono la parte più avanzata dell’organizzazione”

CISL PUGLIA - “Stamattina abbiamo scaldato i motori! Le federazioni della Cisl Funzione Pubblica, Scuola, Università e Ricerca, rombano”. Il Segretario generale della Cisl di Puglia, Giulio Colecchia, introduce dal palco del teatro Petruzzelli, i Segretari delle federazioni interessate al rinnovo delle Rsu davanti ai candidati che fin dal mattino hanno assiepato il foyer. A quota 1.400 il segna persone del servizio di sicurezza ha dato lo stop. Qualche mugugno fuori, a causa della rigidità dei protocolli del Petruzzelli. “La competizione del 5, 6 e 7 marzo, che chiama alle urne insegnanti e personale Ata, dipendenti dei ministeri, delle agenzie fiscali, del Servizio Sanitario, degli Enti pubblici non economici, delle regioni e degli enti locali, dell’università e della ricerca – osserva Colecchia – rappresenta qualcosa di più di quelle che sono state le competizioni del passato. Non è soltanto per l’ampiezza della platea dei lavoratori e delle lavoratrici interessate (circa 3,3 milioni), ma soprattutto per come questa vicenda elettorale si inserisce ed interagisce con il difficile momento che il Paese sta vivendo ed incide sulla vita di tutti i cittadini, sulla qualità dei servizi sociali e sanitari, su quella dell’istruzione, sulle tante difficoltà, le tante incertezze, ma anche le rinnovate iniquità ed ingiustizie sociali che restano in attesa di risposte”. La sala applaude e all’ingresso di Raffaele Bonanni esplode in un abbraccio al ‘Segretario nazionale’ che si guarda attorno: centinaia di bandiere con i colori della Cisl ordinatamente disposte tra gli stucchi freschi di restauro. “Le nostre Rsu – aggiunge Colecchia dopo l’ingresso di Bonanni – sono la parte più avanzata dell’organizzazione, quella su cui costruire, con orgoglio, il futuro dei successi della Cisl; il ‘valore aggiunto’ che mettiamo in gioco per partecipare e rendere migliore questa nostra Italia. Le nostre categorie stanno giocando, oggi, una ‘partita di civiltà, di progresso, di rinnovamento’”. E rivolgendosi ai ‘ragazzi delle Rsu’ Colecchia si appella alla loro energia e alla vitalità che dovranno impiegare “perché i cambiamenti che sono necessari non ci verranno regalati da nessuno; perché le aspettative dei lavoratori – da quelle salariali a quelle formative, a quelle di ruolo e di carriera – non verranno regalate da nessuno; perché il migliore funzionamento degli ospedali, uffici, scuole ed università non avverranno senza una forte azione contrattuale delle nostre Rsu; perché la sicurezza sul lavoro e la riconciliazione tra ambiente e sistema produttivo resterà un’invocazione senza l’impegno costante e minuzioso di una rete di RLS formati e motivati”. Oltretutto, come ricordava Colecchia nella sua introduzione, ci si riferisce ad una platea numerosa: nella Pubblica Amministrazione, dai dati della Ragioneria generale dello Stato, il personale con rapporto di lavoro a tempo indeterminato è passato, nel triennio 2008-2010, dalle 3.375.630 unità nel 2008 alle 3.311.795 nel 2009 (-1,89%) fino alle 3.253.097 unità nel 2010 (-1,77%). [Il numero degli occupati nel 2010 ha subito una riduzione rispetto all’anno precedente di circa 59.000 unità determinata principalmente dalla contrazione del personale docente e non docente del comparto Scuola per 31.500 unità]. Mentre, sempre nella PA, il personale con rapporto di lavoro a tempo determinato e con contratto di formazione e lavoro si attesta a 108.357 unità nel 2008 (3,2%), a 94.767 unità nel 2009 (2,9%) e 91.393 unità nel 2010 (2,8%). [Tra parentesi l’incidenza sul totale a tempo indeterminato]. La distribuzione per zona geografica, riferita al solo personale a tempo indeterminato, è la seguente: Nord 34,83%, Centro 31,89%, Sud e Isole 33,03% ed Estero 0,25%. La Puglia detiene il 6,59% del totale riferito al personale a tempo indeterminato, pari a circa 214 mila lavoratori. Numeri che danno il segno della competizione che si svilupperà nei tre giorni delle votazioni.

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