Rapine in banca: Caruso Fiba-Cisl, stabili in Puglia a fronte di un calo nazionale generalizzato
Il sindacato impegnato a vigilare ed incalzare gli Istituti di credito per le misure di sicurezza necessarie per i clienti e i dipendenti
FIBA - Nel 2011 le rapine in banca sono diminuite quasi dappertutto tranne che in Puglia, dove il dato è stabile (72 come nel 2010), in Calabria (dove passano da 10 a 14), Molise (da 3 a 4) e Toscana (da 83 a 108).
“La Puglia continua a essere una delle regioni più rapinate d’Italia – denuncia il Segretario generale della Fiba-Cisl Germano Caruso commentando i dati dell’Osservatorio regionale del sindacato che organizza i dipendenti bancari – preceduta dalla Lombardia (243 rapine), Lazio (159), Emilia Romagna e Toscana (108), Campania (78).
Più in generale il dato nazionale evidenzia nel 2011 1097 ‘colpi allo sportello’, rispetto ai 1.423 registrati nel 2010, con un calo del 22,9%. In diminuzione del 20,1% anche il cosiddetto ‘indice di rischio’ – dato dal numero di rapine ogni 100 sportelli – passato da 4.1 a 3.3, il valore più basso negli ultimi 20 anni.
Per il segretario generale della Fiba-Cisl di Puglia il dato regionale continua ad essere preoccupante perché, a fronte di una controtendenza rispetto a quello nazionale in continuo decremento (dal 2008 al 2011 meno 50%), le percentuali non accennano a diminuire, specie dopo la brutta impennata del 2010 rispetto al 2009 (+22 rapine pari a un aumento del 44%).
“Come sindacato e come cittadini – precisa Caruso – continueremo a vigilare e ad incalzare gli Istituti di credito affinché si rendano ogni giorno più sicuri gli sportelli dove ci rechiamo in migliaia”.
Per la Fiba-Cisl di Puglia la necessità di garantire la sicurezza è un preciso dovere che le banche hanno nei confronti dei dipendenti e della clientela e risponde all’esigenza di consentire l’operatività in condizioni di serenità degli uni e degli altri.
“Occorre prevedere – conclude Caruso – il rafforzamento di idonee misure anticrimine nelle zone più a rischio come la nostra regione, dove non vanno lesinati gli investimenti”.
IN ALLEGATO IL FILE CON I DATI PER PROVINCIA