Cisl e Cgil Poste: in chiusura 35 uffici postali in Puglia, perdita di 300 posti di lavoro e due licenziamenti causati da un clima pesante
"Il Patto condiviso due anni fa dai sindacati per il rilancio dell’azienda si è rotto unilateralmente per precise responsabilità di Poste Italiane, e tende più a penalizzare che a dialogare" spiega Oresta (Cisl-Slp)
SLP - “L’ultima della serie di Poste Italiane è il licenziamento abbattutosi come un fulmine a ciel sereno su due lavoratori dell’ufficio di Bari all’interno del centro commerciale ‘Mongolfiera’”.
I Segretari regionali e provinciali di Cisl-Slp, Nicola Oresta e Franco Panzarino, e di Cgil-Slc, Vito Pascazio e Vito Bottisio, attaccano “il managment della azienda di servizi più grande d’Italia che lo scorso 12 giugno hanno inviato lettera di licenziamento senza alcuna ragione apparente a 2 lavoratori con 20 anni di esperienza”.
Secondo i sindacati dei Postali Cisl e Cgil “modalità inquisitorie, applicazioni rigidissime degli standard utili a raggiungere gli obiettivi, hanno fatto scattare l’inasprimento sanzionatorio e relative punizioni che sacrificano i diritti soprattutto degli addetti allo sportello. Il sindacato non può accettare” aggiungono.
Oresta e Pascazio criticano anche il ricorso agli obiettivi citati “perché in assenza del Piano industriale di Poste Italiane non si comprende perché tagliare, ancora, sulle risorse umane”.
I numeri di quanto costerà alla Puglia sono desolanti: chiusura di 35 uffici (10/15 solo nella provincia di Bari) specie quelli nelle zone più isolate; 300 lavoratori in meno e circa 30 zone di recapito cancellate (pari a 30 portalettere).
Questa forma di “giustizia sommaria applicata da Poste Italiane – sottolineano Oresta e Pascazio – genera licenziamenti dei quali, ad oggi, non abbiamo ancora compreso a fondo la motivazione. Il Patto condiviso due anni fa dai sindacati per il rilancio dell’azienda si è rotto unilateralmente per precise responsabilità di PI, e tende più a penalizzare che a dialogare; ne sono prova gli accordi siglati con l’Azienda per i premi di risultato, che invece vengono disattesi in caso di maternità”.
In conclusione Cisl e Cgil Poste annunciano “forme di contrasto e di mobilitazione contro Poste Italiane e a favore dei lavoratori che ogni giorno accolgono gli Italiani nei loro uffici per aiutarli nelle operazioni finanziarie quotidiane dei cittadini”.