News       Pubblicata il

Taranto: Cisl di Puglia, adesso anche il Presidente sindacalista oltre che politico e ambientalista

Il Segretario generale della Cisl di Puglia sottolinea l´apprezzamento e la condivisione di alcuni passaggi cruciali della vicenda ´Taranto´ "ma non possiamo accettare che salga in cattedra a dare i voti al sindacato"


Taranto: Cisl di Puglia, adesso anche il Presidente sindacalista oltre che politico e ambientalista

CISL PUGLIA - Non aiuta la ricostruzione di un clima più sereno su Taranto la girandola di ruoli che Vendola sta interpretando. Onnipotenza di giudizi e ubiquità di responsabilità lo spingono a vestire, alternativamente, i panni di Presidente, di ambientalista di politico, finanche di sindacalista, sotto la spinta di interessi che, anche questi, si alternano tra le scene regionali e quelle nazionali.
Abbiamo apprezzato e condiviso gli sforzi per abbassare, con la legislazione regionale, i livelli d’inquinamento su Taranto e nelle aree SIC pugliesi pur vegliando sugli eccessi da “manie persecutorie”, così come abbiamo approvato le sollecitazioni per minimizzare il pur evidente conflitto di competenze istituzionali che tiene Taranto in una morsa, così come il coinvolgimento della Commissione Europea perché assurgesse a problema della siderurgia europea, ma non possiamo accettare che Vendola salga in cattedra per dare, come fa nell’intervista alla Gazzetta del Mezzogiorno, i “voti al sindacato”, in quanto, al di fuori delle vesti istituzionali, è “uomo di parte”, ruolo che, evidentemente non riesce più a conciliare con quello di Presidente della Regione.
Ma come possiamo pensare di affrontare i problemi gravissimi che in Puglia abbiamo se la regione resta territorio di battaglie che riecheggiano, poi, nelle esigenze di una politica nazionale litigiosa ed impotente.
Vendola deve riprendere, finché sarà Presidente della Giunta pugliese e finché beneficerà della pax concessagli dalle opposizioni e della disponibile collaborazione delle forze sociali ad affrontare vicende come quelle dell´ILVA, un atteggia mento di equilibrato rispetto delle diverse opinioni ed atteggiamenti in campo, astenendosi da giudizi che potrà esprimere legittimamente quando sarà in piena campagna elettorale, lontano dalle responsabilità del governo regionale. Solo un’imparziale ruolo di rappresentante dell’Istituzione regionale può assicurare tutti della neutralità di decisioni prese nell’esclusivo interesse dei cittadini.
Se Taranto è diventata “un luogo di conflitto” tra le “ragioni del lavoro e quelle dell’ambiente” è perché non si è riusciti a far prevalere nuovi modelli produttivi, nuove relazioni sociali, nuovo ruolo della politica. Oggi è soprattutto un territorio su cui si sta svolgendo una memorabile battaglia tra vecchio e nuovo, tra passato e presente, tra la prassi dell’antagonismo e quella della “ragionevole mediazione”, tra pulsioni anti-industria ed impegno per la modernizzazione ed ambientalizzazione del sistema industriale; un luogo nel quale il difficile compito che l’inerzia delle classi dirigenti ha affidato alla magistratura va aiutato con equilibrio e non con riedizioni di “lotta e di governo” da parte di chi ha responsabilità istituzionali. Ma Taranto è oggi, drammaticamente, anche terreno di battaglia campale di una “politica” che ha deciso di utilizzare, in una frenesia antagonista e spesso fratricida, ogni arma possibile, anche ogni dolore ed ogni dramma familiare, pur di affermare il proprio predominio.
Ha ragione Vendola,Taranto è una città “straziata”, ma la sua rinascita, al di là degli appelli, non partirà se davvero tutti non finiranno di “usare” i suoi dolori.

Torna indietro
Stampa
powered by: mediaweb-grafic