Economia regionale: Colecchia, condivisione delle apprensioni di Confindustria ma bisogna reagire
La Cisl di Puglia invita Confindustria ad atteggiamenti e decisioni di maggiore determinazione, "assumendo, con coraggio, proprie iniziative di reazione al declino, per colmare ogni vuoto ed incertezza"
CISL PUGLIA - Condivido le preoccupazioni del Presidente Bozzetto per l´economia pugliese. Il 2013 si prospetta con grandi incertezze e ne è conferma il crescente ricorso agli ammortizzatori sociali, peraltro non ancora certi nel rifinanziamento, chiaro indicatore di un clima di sfiducia delle aziende pugliesi che non è migliorato neanche a seguito dei cospicui finanziamenti che sono giunti al sistema produttivo dal Programma Operativo negli ultimi due anni.
É chiaro che, insieme ad un´accentuarsi della crisi economica, giocano una partita decisiva sulle aspettative del sistema produttivo le grandi incognite sull´immediato scenario politico nazionale e regionale. Credo, però, che proprio questa inevitabile condizione debba spingere Confindustria Puglia verso atteggiamenti e decisioni di maggiore determinazione, assumendo, con coraggio, proprie iniziative di reazione al declino, per colmare ogni vuoto ed incertezza.
L´ormai prossima nuova programmazione dei fondi europei richiede una partecipazione propositiva ed un protagonismo delle rappresentanze delle imprese e delle organizzazioni sindacali che vada ben al di là del ruolo consultivo che fino ad oggi è stato svolto e, considerate le risorse che saranno disponibili, non può lasciare spazi all´attuale tendenziale pessimismo. Del resto, mentre a Roma i nostri rappresentanti nazionali si confrontano per definire modelli che incentivino la produttività, non possiamo restare inerti, sotto i colpi della crisi, ad attenderne gli esiti senza “inventarci e sperimentare” nuove strategie, nuovi modelli per sostenere quello che c´è, per ammodernarlo e renderlo sostenibile per salute e sicurezza, per favorire la nascita di nuove aziende.
E se la complessità e varietà del territorio pugliese e la molteplicità delle caratteristiche produttive richiedono sforzi di più ampio coinvolgimento dobbiamo misurarci anche con questo, magari dando vita ad una “conference” alla quale chiamare a partecipare, con un coinvolgimento che vada al di là del dejà vu, le rappresentanze territoriali delle nostre reciproche associazioni sindacali e datoriali.
Superare i localismi e gli atteggiamenti patriottici è senza dubbio un esercizio difficile soprattutto di questi tempi, ma credo sia l´unica strada possibile proprio ora per uscire dal pantano del pessimismo ed allontanare i fantasmi della resa, per definire un programma di lavoro comune, di ampia condivisione nei territori, da portare quale contributo delle associazioni più rappresentative della scena sociale e produttiva della Puglia.