Tpl: Vasco, Fit Cisl; nessun futuro in Puglia senza le regole e la programmazione
Nei prossimi anni previsti oltre 1.500 milioni di investimenti in infrastrutture regionali
CISL PUGLIA - “Siamo molto preoccupati dall’assenza di una legislazione chiara e dalla carente programmazione nella politica sul trasporto pubblico locale”. Il Segretario generale della Federazione trasporti della Cisl regionale, Pietro Vasco, non usa mezzi termini per esprimere l’apprensione dei lavoratori delle ferrovie e dei numerosi viaggiatori che ogni giorno affollano le tratte pugliesi.
“Nei prossimi anni – aggiunge il sindacalista – sono previsti oltre 1.500 milioni di investimenti nelle infrastrutture ferroviarie della Puglia che interessano Trenitalia, Ferrotranviaria, Ferrovie sud-est, Appulo-Lucane e Garganica. La domanda che ci poniamo è: al termine degli investimenti (2020 circa) avremo un sistema di trasporti pubblici più sicuri, più puliti, più puntuali, interconnessi tra loro, che diano risposte positive alla collettività”?
Non sempre, secondo la Fit Cisl di Puglia, soltanto gli investimenti generano sviluppo e benessere per la comunità (abbiamo esempi di cattedrali nel deserto). “Pensiamo che vada avviata in tempi brevi una seria programmazione tra istituzioni, aziende e sindacati per generare virtuosità, benessere e occupazione ai cittadini”.
Il sindacato auspica, partendo dal prossimo Piano triennale dei servizi, la riformulazione dell’offerta di trasporto pubblico per una reale integrazione tra ferro e gomma senza alcuna interferenza tra i due vettori.
Va esteso su tutte le tratte ferroviarie il Sistema di controllo marcia treno per migliorare la sicurezza dei trasportati e dei lavoratori; va rinnovato il materiale rotabile; vanno ‘messe in rete’ le 5 ferrovie pugliesi ed interconnesse con le infrastrutture di lunga percorrenza (Aeroporti e Stazioni), prevedendo un unico biglietto di viaggio; necessaria, infine, la creazione di aree destinate a parcheggio di scambio ferro/gomma e servizi urbani/interurbani.
“Solo se gli investimenti procederanno in questa direzione – rinnovando i contratti di servizio anche rispetto alla scadenza degli investimenti in corso d’opera (2020), prevedendo un consorzio tra imprese pubbliche e private, e rinnovando nel frattempo il Contratto nazionale del Tpl – si potranno fare gare degne di questo nome con un tessuto imprenditoriale in grado di competere con i gruppi europei, aumentando l’occupazione e migliorando il servizio a costi più contenuti”.