Natuzzi: stato di agitazione dei lavoratori
FILCA - Le Organizzazioni Sindacali regionali, provinciali e le Rsu di Feneal UIL Filca CISL Fillea CGIL riunite il giorno 12 Giugno 2009 nel proclamare lo stato di agitazione in tutti gli stabilimenti del gruppo Natuzzi, stigmatizzano l’atteggiamento ricattatorio e di indisponibilità assunto dalla direzione Natuzzi verso le richieste avanzate dalle OO.SS.
Tutte richieste le nostre, avanzate nell’ottica di garantire criteri certi ed equi di rotazione del personale coinvolto dalla CIGS e di garantire, un percorso certo di rioccupazione degli esuberi dichiarati dall’azienda.
Queste e non altre sono le posizioni espresse e assunte dal sindacato unitariamente, nel mentre, l’azienda continua a rivendicare una gestione unilaterale della CIGS e a non offrire un percorso certo sulla rioccupazione degli esuberi dichiarati e/o dichiarabili.
La stessa riduzione degli esuberi dichiarata dall’azienda, rischia di apparire strumentale se non accompagnata ad un serio e rimodulato piano industriale, capace di indicare le ore di CIGS effettivamente da utilizzare, unitamente, ad un programma di rioccupazione nel territorio, realisticamente finanziato dal Governo, dalle Regioni oltre che dall’azienda.
Le OO.SS. rivendicano la necessità di addivenire ad un incontro congiunto con i Ministeri del Lavoro e dello Sviluppo Economico, utile a dare certezze alla CIGS e alla individuazione del più efficace strumento di politica industriale e del suo effettivo finanziamento, indispensabile a garantire al territorio murgiano la riconversione produttiva e ammodernamento del distretto del legno-arredo e del salotto.
Le OO.SS. e la RSU unitamente a tutti i lavoratori nel dichiarare lo stato di agitazione attraverso l’indizione di assemblee nei luoghi di lavoro, proclamano lo sciopero di 8 ore per il giorno 16/06/2009 e auspicano un rinnovato senso di responsabilità aziendale utile, a definire un accordo equo nell’interesse dei lavoratori del territorio e della stessa azienda.
Nel contempo chiediamo a tutte le istituzioni di adoperarsi per un esito positivo della vertenza.