De Pascalis: Enel, a Brindisi si produce energia e a Venezia si investe
CISL BRINDISI - Parafrasando un vecchio detto brindisino, “ il figlio del calzolaio va in giro senza scarpe ”, eccoci a commentare un’altra notizia di importanti investimenti di ENEL in realtà del Paese certamente meno impegnate a sostenere la produzione di energia necessaria all’intera collettività nazionale.
Presto, infatti, vi saranno ingenti lavori nei Porti di Venezia e La Spezia (tutte aree a forte presenza leghista), al fine di consentire l’attracco di navi, specialmente passeggeri, con forti riduzioni nell’utilizzo del combustibile di bordo, attraverso la elettrificazione delle banchine. Le navi, in sostanza, durante la sosta in banchina saranno collegate alla rete elettrica e ciò consentirà lo spegnimento dei motori ausiliari, con evidenti risparmi nei costi, nonché un consistente calo sia nella CO2 che negli altri fattori di impatto ambientale. Insomma, a Brindisi produciamo energia e a Venezia ne beneficia il traffico portuale! Veramente incredibile!!
La CISL, com’è noto, è da tempo impegnata nella difesa del Polo Energetico, quale fonte di sviluppo e di occupazione, tuttavia taluni atteggiamenti di tipo “imperialistico” di ENEL sono francamente indifendibili. Ribadisco con forza che la Società ENEL deve, ripeto deve, investire a Brindisi, sia in tema di ambientalizzazione che nei settori manifatturieri, poiché è sacrosanto che questo territorio debba toccare con mano, cioè posti di lavoro, i benefici derivanti dalla presenza di grandi realtà economiche e produttive, appunto come ENEL.
Vicende, come quella sopracitata, sono vissute come intollerabili dalla Città, dal Territorio e devo dire anche dai lavoratori, oramai stanchi di promesse ed illusioni. Né si può continuare nel balletto della mancata sottoscrizione delle Convenzioni quale alibi per non fare nulla. Confermo ciò che ho affermato nel corso del confronto con i Dirigenti di ENELPRODUZIONE del 14 gennaio scorso e cioè’ CHE ALCUNI INTERVENTI DEVONO ESSERE REALIZZATI A PRESCINDERE DALLE CONVENZIONI, POICHÉ ESSI RAPPRESENTANO IL GIUSTO RISTORO PER UN TERRITORIO CHE DA CINQUANT’ANNI CONTRIBUISCE ALLO SVILUPPO DELL’INTERO PAESE.
Voglio sperare che anche le Istituzioni facciano sentire forte la loro voce di protesta, rispetto a notizie che hanno il sapore della vera e propria beffa, se non addirittura della provocazione. Credo, inoltre, che tali ripetute circostanze di scarsa attenzione a Brindisi (vedi fabbrica per la costruzione dei pannelli fotovoltaici a Catania, elettrificazione banchine portuali a Venezia e La Spezia), inducano Regione Puglia e Comune di Brindisi a seguire l’Amministrazione Provinciale sulla strada della rapida conclusione della vicenda Convenzioni, non solo per togliere alibi, come sopra detto, ma anche e soprattutto per mettere fine alla precarietà nei rapporti tra Territorio e Sistema Energetico.
E’ necessaria, veramente, per questi casi una forte mobilitazione delle forze sociali e produttive per dire basta a comportamenti assai discutibili e soprattutto far riflettere chi di dovere sulla necessità di non consentire ad ENEL comportamenti da padrone delle ferriere.