Fim Cisl Taranto: ancora aspettiamo le proposte della Fiom
FIM - La FIM – CISL di Taranto è da tempo sottoposta ad operazioni di vero e proprio sciacallaggio sindacale da pare della FIOM locale. La misura è colma!
La FIOM che ritiene di avere le “chiavi della verità” in tasca e che è convinta, malgrado la storia la contraddica, di essere l’unica depositaria dell’azione sindacale, dovrebbe avere il pudore e l’onestà intellettuale di spiegare a tutti, lavoratori somministrati in testa, il perché non firmò l’Accordo del 22 Maggio 2008 con l’ILVA!
Prima della firma dell’Accordo, l’ILVA aveva già fatto ricorso al lavoro in somministrazione, (ex interinali) tenendone al lavoro circa 260 senza che il Sindacato fosse informato né che sapesse, se non dopo l’entrata in stabilimento, dove questi lavoratori fossero impiegati! Ma la cosa che la FIOM sa e non dice è che l’ILVA poteva accedere a questo e ad altri tipi di Contratti non stabili, fino a una percentuale del 16% rispetto ai lavoratori sociali! (Accordo integrativo con ILVA firmato unitariamente a Novembre del 2003)
Orbene, per regolamentare il ricorso a questi contratti, definire dove utilizzare questi lavoratori avendo cura di non impiegarli in mansioni oggettivamente pericolose e soprattutto individuare un percorso CERTO finalizzato alla loro stabilizzazione, decidemmo di affrontare (FIM, FIOM e UILM) con ILVA una trattativa al fine di raggiungere gli obiettivi su esposti.
Il risultato di questa trattativa fu l’Accordo che firmammo senza la FIOM! In effetti la FIOM non firmò in quanto secondo il Suo modo di vedere, un Accordo che stabiliva una percentuale di utilizzo di questi lavoratori al 9%, ne definiva l’utilizzo solo nei reparti ausiliari e non diretti di produzione (nel qual caso avrebbero avuto il contratto immediatamente trasformato a tempo indeterminato) e ne individuava un percorso di stabilizzazione dopo 37 mesi ovvero dopo 5 contratti, favoriva il precariato!
Dopo quell’Accordo abbiamo assistito alla più grave crisi dell’era contemporanea che, per quanto riguarda l’ILVA, ha sortito gli effetti di ricorso alla CIGO prima e alla CIGS dopo.
Già dai primi incontri avuti con ILVA, sulla gestione della Cassa Integrazione, è bene ricordare che la FIOM poneva come vincolo alla firma della CIGO, o la trasformazione dei contratti di somministrazione in essere a tempo indeterminato, o la fuoriuscita di tutti i lavoratori somministrati. Lasciamo le valutazioni a chi ci legge!!!
Allo stato attuale, con la ripresa graduale delle attività, abbiamo richiesto all’ILVA, assieme alla UILM in quanto firmatari di quell’Accordo, il rispetto dello stesso!
Secondo il nostro modo di vedere, (vivaddio non abbiamo né osiamo avere le certezze incrollabili della FIOM) il Sindacato lo si fa contrattando e laddove possibile, siglando accordi! Abbiamo sempre rifiutato il ruolo dei “critici d’arte”, cioè di quelli sempre bravissimi a criticare l’operato degli altri, ma mai determinati a mettersi in discussione con loro “manufatti”!
Ancora aspettiamo i loro Contratti……………..!