Documento CEI sul Mezzogiorno: Fumarola, coraggio critico dei Vescovi sui problemi del Sud
CISL TARANTO - L’ultimo documento della Conferenza Episcopale “Per un Paese solidale: Chiesa italiana e Mezzogiorno” oltre a confermare la comprovata sollecitudine pastorale dei Vescovi per il Sud, trae una sorta di bilancio delle cose fatte e di quelle omesse, a 20 anni esatti dal precedente documento “Sviluppo nella solidarietà. Chiesa italiana e Mezzogiorno”.
I Vescovi rilanciano il valore della solidarietà nazionale, del senso civico e del coraggio critico di additare le deficienze diffuse in quest’area a forte ritardo di sviluppo, nonché l’urgenza di superare quella che essi giudicano le inadeguatezze presenti nelle classi dirigenti.
Sarebbe, dunque, l’insieme di questi fattori, secondo i Vescovi, ad impedire al Mezzogiorno di diventare soggetto del proprio sviluppo, con l’aggravante di un federalismo incombente che potrebbe qui rivelarsi elemento nevralgico, negativo.
In tutti i casi, il documento rileva e valorizza le numerose potenzialità del nostro Mezzogiorno, che hanno contribuito decisamente allo sviluppo anche del Nord ed annovera, tra queste potenzialità i giovani, definiti bacino tra i più promettenti per la crescita del Paese nella sua interezza.
Il documento dei Vescovi è ulteriormente arricchito da altre, compiute analisi, in materia di vecchie e nuove emergenze al Sud, di federalismo che essi auspicano solidale, della piaga della criminalità organizzata, di povertà, disoccupazione, emigrazione; e incoraggia un nuovo protagonismo della società civile e della comunità ecclesiale.
Come Cisl di Taranto apprezziamo e condividiamo la sincera testimonianza dei nostri Pastori, intanto per la franchezza di un’analisi che ha il pregio di abbattere presumibili rassegnazioni o, ancor peggio acquiescenze per un ritardo sociale, economico, infrastrutturale, culturale complessivo del Sud, di cui il nostro territorio è esempio emblematico.
Inoltre, i Pastori rafforzano e ulteriormente valorizzano la necessità da noi più volte rivendicata, di investire a Taranto e nel Sud, in educazione, in legalità, in politiche di welfare con particolare riguardo alla famiglia ed alle persone più deboli socialmente come i non autosufficienti.
E, non ultimo, investire in fiducia di futuro, rifuggendo l’economicismo e, piuttosto, testimoniando il coraggio della speranza che il cambiamento sia possibile.
Quanto, infine, al tema dell’inadeguatezza delle classi dirigenti, rilevata dai Vescovi, come Cisl interpretiamo questo opportuno zelo come un forte incoraggiamento.
A poche settimane dal test elettorale regionale di fine marzo, anche noi abbiamo chiesto ufficialmente che Partiti e Coalizioni elettorali caratterizzino le proprie liste con candidati che possiedano competenze, specchiata onestà, disponibilità dichiarata a concepire l’impegno politico come missione e non come professione.
E che si offrano con trasparenza ad un elettorato scoraggiato alquanto, non solo al Sud in verità, ad esercitare il proprio diritto costituzionale al voto.
Insieme con i Vescovi italiani, anche noi consideriamo non ineluttabile il destino presente e futuro del Sud, che mai è stato strettamente legato alla nostra ferma volontà “del fare” come in questo primo scorcio di terzo millennio.