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Cisl e Fim Cisl di Taranto: nota congiunturale sul comparto metalmeccanico del territorio ionico


Cisl e Fim Cisl di Taranto: nota congiunturale sul comparto metalmeccanico del territorio ionico

CISL TARANTO - Il Comparto ha versato nel primo quadrimestre del 2010 in grave difficoltà, con segnali di ripresa assai labili (ad esclusione dell’Ilva) ed un futuro occupazionale oltremodo incerto.
I dati censiti (fonte: Fim Cisl Taranto) presentano, infatti, la seguente istantanea:
• Sono state 153 le Aziende che hanno fatto ricorso alla Cigo, per oltre 7.500 addetti, ovvero:
o 50 Aziende che operano nell’Appalto Ilva con circa 2.800 addetti;
o 24 aziende che operano nell’Indotto Ilva con circa 1.100 addetti;
o 79 che operano sul territorio in vari settori (produzioni centraline, lampade Led, lamiere antiusura, quadri elettrici, attrezzature ortopediche, infissi, impiantistiche, riparazioni auto ecc.) per circa 3.600 addetti.
• Alle 153 Aziende in Cigo vanno aggiunte 90 Aziende che sono ricorse a Cigs, Mobilità, Contratti di Solidarietà (Cds), Cigs in deroga e Mobilità in deroga, per 3.600 addetti, come di seguito riportato:
o 15 Aziende sono chiuse per procedure concorsuali (fallimento, concordato preventivo, cessazione attività, liquidazione ecc.), con collocazione in Cigs per 12 mesi per circa 600/700 addetti che successivamente sono stati o saranno collocati in Mobilità;
o 36 Aziende sono ricorse alla Cigs per 12 mesi per crisi per oltre 1.400 addetti; di queste 23 Aziende sono dell’appalto Ilva con oltre 800 addetti, 18 Aziende hanno licenziato e collocato in mobilità il personale circa 600 addetti (dette aziende sono comprese fra quelle chiuse e con i dipendenti in Cigs);
o 30 aziende per circa 1.210 addetti sono ricorse alla Cigs in deroga;
o 6 aziende hanno licenziato e collocato in mobilità in deroga il personale per circa 150 lavoratori;
o 4 aziende hanno fatto ricorso al Cds per un centinaio di addetti.
Detta situazione è, comunque, sotto stimata in quanto non comprensiva dei lavoratori Belleli, Arsenale MM., Vestas ecc.
Inoltre, vanno evidenziate ulteriori criticità:
• Molte aziende delle 243 censite a causa del perdurare della crisi sono entrate in pesanti difficoltà economiche-finanziarie, con rischio reale di chiusura.
• Ciò è aggravato, specie per le Aziende operanti nell’Appalto e Indotto Ilva, dalle modalità di affidamento dei pochi lavori, assegnati con criteri ormai consolidati e basati non più sul prezzo più basso ma sul sottocosto. Sono diverse le Aziende che per resistere, in attesa di tempi migliori, sono entrate in questo meccanismo e si stanno indebitando con la concreta possibilità di rimanerne stritolate.
• I dipendenti delle Aziende indicate sono in sofferenza perché da tempo in Cigo, Cigs, Mobiiltà, Cds, Cigs in Deroga, Mobilità in deroga, Disoccupazione, ossia con reddito ridotto (€ 700/800) che non dura all’infinito e con prospettive lavorative incerte.
• Circa 3 mila lavoratori ex dipendenti dalle Aziende di Appalto continuativo Ilva, quelle cioè che da sempre hanno lavorato sugli impianti siderurgici (oggi Ilva), sono a casa con scarse prospettive occupazionali. Si rivendica per questi lavoratori il diritto di precedenza in caso di assunzioni da parte dell’ Ilva.
A fronte del quadro rappresentato la Cisl e la Fim Cisl ritengono necessario:
 Definire i livelli produttivi e occupazionali del dopo crisi, contrattando con le grandi committenti Ilva, Eni, Agip, Arsenale MM., Cementir ecc. un quadro di riferimento attinente alle necessità occupazionali e professionali conseguenti alla ripresa del mercato, non escludendo di individuare ognuna di esse un nucleo di lavoratori e una clausola sociale a loro favore.
 Concertare in sede di Consulta per lo Sviluppo, presso la Provincia, interventi necessari a creare, favorire e sostenere l’occupazione a partire dalla Formazione professionale, aggiungendo alle iniziative formative già intraprese dalla stessa Provincia e da altri Enti anche ulteriori corsi specifici, legati alla reale possibilità di ricollocazione occupazionale.
 Monitorare tempi e modalità di ripresa del mercato, anche attivando progettualità territoriale mirata per lo sviluppo e l’occupazione aggiuntiva.
 Discutere con l’Inps e con la Regione Puglia circa l’opportunità di erogazione accelerata delle competenze derivanti dagli Ammortizzatori Sociali anche al fine di governare democraticamente le tensioni sociali contro i rischi reali per l’ordine pubblico. A tutt’oggi le Cig autorizzate sono pagate con forte ritardo e, addirittura, gli emolumenti della Mobilità anche in deroga sono fermi a gennaio scorso.

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