L’edilizia torni ad essere trainante per l’intera economia ionica

Nota di Silvio Gullì, dirigente Filca Cisl Taranto Brindisi

[Filca Taranto Brindisi, Cisl Taranto Brindisi]

Con lo slogan “Rilanciare il settore per rilanciare il Paese” il prossimo 15 marzo sarà sciopero generale unitario del settore delle costruzioni, con manifestazione nazionale in Piazza del Popolo a Roma, dove confluiranno anche diverse centinaia di lavoratori provenienti da Taranto e da Brindisi. Tra i più colpiti dalla crisi, il settore edile, trainante per l’economia nazionale, continua a vedere aziende a rischio di chiusura e tantissime vertenze aperte, con cali continui di occupazione e di investimenti. Come Filca Cisl Taranto Brindisi ci piace valorizzare la ripresa della mobilitazione unitaria di categoria, dopo l’imponente manifestazione Cgil Cisl Uil nazionale del 9 febbraio scorso in Piazza San Giovanni, per rilanciare la nostra iniziativa forte sui temi dei diritti, del lavoro, dello sviluppo, dell’occupazione, del Mezzogiorno. Iniziativa forte, dunque, non contro il Governo ma per rilanciarne l’iniziativa sui versanti delle infrastrutture ancora ferme, delle opere pubbliche ancora bloccate, delle potenzialità territoriali oggi assai diffuse, dell’incremento significativo di posti di lavoro, della necessità di modernizzazione dei collegamenti tra le varie aree del Paese e la loro connessione con il resto dell’Europa. E’ un fatto che l’operatività dell’intero settore delle costruzioni e di tutto il suo indotto, in Italia e segnatamente in Puglia - dove il contributo all’economia è pari al 9,6 per cento - continua a ridursi sino a rischiare di scomparire, mentre osserviamo infrastrutture al collasso che mettono a rischio l’incolumità per i cittadini, manutenzioni assenti, moltissime opere incompiute, migliaia di cantieri non ancora partiti. Anche l’Ance – l’associazione nazionale dei costruttori edili – ha di recente deliberato forme di protesta continua, con manifestazioni organizzate su tutto il territorio nazionale. L’edilizia pubblica ha perso più di 800mila addetti e quella privata non si è proprio mossa, non dimenticando che anche in termini di contribuzioni di cassa previdenziale è stato un disastro. La Cassa Edile di Taranto – Ente bilaterale del settore costruzioni – conferma il trend negativo nazionale nella massa salari e nelle ore lavorate, a conferma che negli ultimi dieci anni l’attività edile si è pressoché dimezzata in questo territorio. Calano i lavoratori (- 252) e le imprese (-56) nonostante il racconto che in questi anni ha caratterizzato la vertenza Taranto, mentre sono pressoché rimaste al palo le innumerevoli opportunità di investimenti e di risorse pubbliche che qui si sarebbero dovute trasformare non solo in dotazione infrastrutturale di alto livello ma anche in boccata d’ossigeno per l’intero sistema produttivo ionico che permane in serissima difficoltà. L’elenco delle opportunità, cui guarda ancora con attenzione il settore, anche in virtù delle dotazioni finanziarie pubbliche stanziate, continuano ad essere l’ambientalizzazione dei grandi impianti industriali, il porto, i progetti del Cis, la rigenerazione urbana, la manutenzione del territorio. Le istituzioni locali sono chiamate a recuperare la soggettualità già sperimentata in passato, corroborata da un esigente dialogo sociale, affinché il settore edile torni a confermarsi per Taranto motore di un’auspicata rinascita sociale ed occupazionale.

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