#iolavoroascuola, sindacati Scuola: domani sit-in dei lavoratori precari a Taranto e Brindisi

[Cisl Scuola, Cisl Taranto Brindisi]

Unite su obiettivi comuni, Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola Rua, Snals, Confsal e Gilda Unams, organizzazioni sindacali più rappresentative del mondo della Scuola, dell’Università e della Ricerca avviano una fase di iniziative comuni su temi diversi, individuati come vere emergenze, a partire dalle azioni di contrasto alle ipotesi di regionalizzazione del sistema scolastico. Per questi motivi il 12 marzo alle 15.30 presso gli uffici scolastici provinciali di Taranto e Brindisi, si terrà un sit-in dei lavoratori precari della scuola. Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola Rua, Snals, Confsal e Gilda Unams ritengono che quella attuale sia una fase straordinaria e cruciale nella quale è indispensabile rilanciare con forza la valenza strategica del sistema di istruzione, rivendicando significativi investimenti per la valorizzazione delle professionalità e la stabilità del lavoro, condizioni necessarie per assicurare al Paese una scuola di qualità. Tante e di grande rilievo le questioni sul tappeto. In primo luogo i progetti di regionalizzazione del sistema di istruzione, contro cui nelle scorse settimane sono scesi in campo sindacati e associazioni, di diversa ispirazione, uniti nel rivendicare la salvaguardia del carattere unitario e nazionale del sistema scolastico, come risorsa posta a garanzia del pieno esercizio dei diritti di cittadinanza indicati nella Costituzione. C’è un’emergenza salariale che si trascina da tempo; trattamenti economici inadeguati a riconoscere l’importanza e il valore del lavoro nei settori della conoscenza determinano una situazione che vede il nostro Paese in pesante svantaggio rispetto alla media delle retribuzioni europee, come attestato più volte da indagini e ricerche internazionali. Le scelte fatte con la legge di stabilità per il 2019 negano ad oggi la possibilità di compiere, col rinnovo del contratto, un passo significativo in direzione di un riallineamento retributivo alla media europea: smentiti ancora una volta impegni e promesse, che non hanno alcuna credibilità se non trovano riscontro in precise e concrete scelte di investimento. Continua e si aggrava l’emergenza precariato. Il ricorso ai contratti di lavoro a tempo determinato non si è affatto ridotto negli ultimi anni, nonostante ripetuti interventi legislativi in materia di reclutamento; occorrono soluzioni che consentano da subito la stabilizzazione dei rapporti precari sia nell’area del personale docente che del personale Ata. Non è in gioco solo il diritto al lavoro di tante persone, è la stessa regolarità del servizio che rischia ogni anno di essere compromessa. Un’altra emergenza riguarda il personale Ata costretto a carichi di lavoro crescenti e sempre più gravosi, con organici inadeguati e ricorso abnorme, anche in questo settore, a contratti a termine. Pesano norme che ostacolano o impediscono la sostituzione del personale quando si assenta, si accumulano sugli uffici di segreterie incombenze di ogni genere, spesso senza adeguato supporto in termini di strumentazione.

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