Lavoro agricolo e Xylella: Cisl Lecce, necessario ricompattarsi

[Cisl Lecce, Fai Cisl]

“È il momento per ricomporre il tavolo di proposta e l’azione di protesta”. Lo scrivono i Segretari generali della Cisl Lecce e della Fai Cisl Lecce, Antonio Nicolì e Gianluigi Visconti. “Il mondo del lavoro agricolo salentino deve trovare la forza di ricompattarsi, di sanare le fratture esistenti nel mondo datoriale e di generare una necessaria ed utile unità di intenti con le organizzazioni sindacali dei lavoratori agricoli dipendenti” aggiungono. Nella nota dei sindacalisti viene sottolineato che questa è una condizione necessaria per riaggregare un fronte territoriale su un tema come quello della Xylella che interessa tematiche generali che riguardano l’intera provincia di Lecce e non solo, e che dalle tematiche proprie del settore agricolo arriva ad investire temi identitari, culturali, ambientali, paesaggistici e di sviluppo economico a valenza generale. È questa una condizione necessaria per avere la forza, finora insufficiente, per far comprendere la portata dell’emergenza che investe l’intero nostro territorio ai decisori politici dei vari livelli istituzionali, regionale, nazionale e comunitario e per avere la forza, finora insufficiente, per richiedere ed ottenere misure di contrasto e di sostegno adeguate nella qualità e nelle quantità. Abbiamo richiesto e salutato positivamente l’utilizzo di uno strumento d’urgenza, quale il decreto legge, per attivare risposte per il contrasto alla Xylella e per il sostegno del settore olivicolo, ma non possiamo non rilevare l’inadeguatezza delle risorse stanziate e la assoluta mancanza di un intervento verso quei lavoratori agricoli dipendenti che, a causa della calamità Xylella e degli espianti, hanno già perso e perderanno nei prossimi anni giornate di lavoro, contribuzione previdenziale e disoccupazione agricola. Una proposta di modifica della Legge 247 del 2007 sulle calamità naturali per consentire il riconoscimento ai lavoratori agricoli dipendenti, ai fini previdenziali ed assistenziali, del numero di giornate pari a quelle accreditate nell’anno precedente è stata presentata al governo dalle Federazioni dell’agricoltura di Cgil, Cisl e Uil.  Di misure in tale direzione nel Decreto non c’è traccia. Questo, insieme ad altro, può diventare un obiettivo condiviso su cui impegnare il Ministro Lezzi e tutti i parlamentari del territorio a sostenere una modifica del Decreto in sede di conversione o altro urgente provvedimento diretto a questa finalità. Su questo, insieme ad altro, chiediamo il chiaro e pieno sostegno delle istituzioni locali a partire da Regione e Provincia, per arrivare a tutti i Sindaci dei Comuni del nostro territorio.

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