Consiglio generale Cisl Taranto Brindisi, gli interventi di Castellucci, Fumarola e Ragazzini

[Cisl Taranto Brindisi]

“Lavoro: il nostro impegno per uno sviluppo razionale e sostenibile”: è stato il tema dei lavori del Consiglio Generale CISL Taranto Brindisi, riunito stamani giovedì 5 dicembre, presso l’Auditorium del Castello di Mesagne. I lavori sono stati introdotti da una relazione del Segretario generale Antonio Castellucci, cui è seguito il dibattito. Sono intervenuti Daniela Fumarola, Segretaria generale Cisl Puglia e Piero Ragazzini, Segretario nazionale confederale Cisl che ha concluso i lavori. Antonio Castellucci ha osservato che “orientati dall’esortazione di Papa Francesco contenuta nella “Laudato si” abbiamo deciso di donare alla Città di Mesagne, simbolicamente al Sindaco, una pianta che si tradurrà nel dono di un albero per ogni bambino nato nel 2019. Sia a Taranto che a Brindisi l’eco-compatibilità e la sostenibilità non si raggiungeranno mai azzerando i sistemi industriali o fantasticando su soluzioni irrealizzabili ma ad effetto mediatico; è vero anzi, che è proprio quando si dismettono i siti industriali i problemi di inquinamento insorgono. All’estremismo ambientalista e anti-industriale continueremo a rispondere con tutti i livelli dell’Organizzazione con fermezza, razionalità, rigore scientifico e propositivo e con la nostra forte iniziativa politica. Siamo alle prese – ha aggiunto – con una Legge di Bilancio ancora insufficiente, dove mancano investimenti su infrastrutture materiali, digitali e sociali; non ci sono adeguate risorse sulle politiche industriali ed occupazionali, non si dà la giusta centralità all’innovazione ed alla necessità delle PMI di accedere a leve di sviluppo 4.0. Dal 10 al 17  dicembre realizzeremo unitariamente nel Paese una forte mobilitazione con iniziative nei territori e tre manifestazioni/assemblee nazionali aperte, sulle questioni Mezzogiorno, industria, servizi e sviluppo sostenibile, contro i licenziamenti, a sostegno dell’occupazione e delle vertenze aperte; per il rinnovo dei contratti pubblici e privati, il superamento dei contratti pirata, la riforma e le assunzioni nella Pubblica Amministrazione; per la riforma fiscale, una redistribuzione a vantaggio dei lavoratori dipendenti e dei pensionati e per ridurre il fenomeno dell’evasione. L’ex Ilva – ha aggiunto – è un patrimonio industriale del Paese da preservare e reputiamo da sempre condizioni non negoziabili la produttività dello stabilimento con un piano industriale chiaro e coerente con le potenzialità del mercato mondiale dell’acciaio, la salvaguardia occupazionale dei dipendenti diretti, dell’appalto e dell’indotto, il processo di ambientalizzazione, garantito da tempi e condizioni già previsti nell’accordo sottoscritto a settembre 2018. Per quanto riguarda la sanità – ha spiegato Castellucci – dopo una cauta fase positiva di avvio del confronto sia con la ASL di Taranto che con la ASL di Brindisi nei primi mesi di quest’anno e pur avendo fatto ad agosto una buona convenzione con la ASL di Taranto sull’utilizzo dei CAF confederali per le pratiche di accesso ad alcuni importanti servizi sanitari e socio sanitari, siamo di nuovo in una fase di rallentamento. Stiamo perciò sollecitando le due Direzioni Generali a convocare a breve una ripresa del confronto, per completare la verifica sull’offerta sanitaria ospedaliera e territoriale, a valle del Piano di Riordino e sulla reale situazione delle Liste di attesa, anche alla luce del Piano attuativo Aziendale per il governo delle stesse. Taranto e Brindisi sono due delle maggiori città industriali del Mezzogiorno che si affacciano sul Mar Mediterraneo ed ospitano sistemi produttivi industriali considerati tra i perni del sistema Italia, per numero di addetti e per tipicità delle produzioni, senza dimenticare una serie progressi in atto che coinvolgono sul versante dello sviluppo altri settori imprescindibili per la determinazione del PIL regionale pugliese e nazionale, come il Turismo e l’Agroalimentare. Taranto e Brindisi sono, al contempo, parte di quel Sud che ha perso due milioni di persone dal 2000 ed altri 5 milioni ne perderà nei prossimi 50 anni, soprattutto giovani e laureati, mentre il PIL calerà di quasi il 40%. Per il Cis di Brindisi – ha aggiunto – avviato formalmente circa tre mesi fa, con la presentazione di quaranta progetti dal Comune capoluogo, auspichiamo che possa avviarsi al più presto la fase operativa per dare risposte concrete. Quanto invece alle Zes interregionali che ci riguardano, a settembre scorso il Ministero dell’Economia ha dato il via libera anche a quella Adriatica Puglia-Molise, facendo seguito a quella Ionica, mentre lo scorso 29 novembre con l’avvenuto insediamento del Comitato di indirizzo si è dato avvio alla piena operatività della Zes Ionica che potrà finalmente e formalmente attuare le iniziative finora pianificate e condivise tra le istituzioni coinvolte a favore dei territori interessati. Nel nostro territorio di Brindisi e di Taranto la Cisl, da anni, ha introdotto nel lessico sindacale i concetti di co/evoluzione e di resilienza, come nuova dimensione della concertazione sociale e come capacità di reagire alla crisi utilizzando tutte le risorse di cui si dispone – ha concluso il Segretario generale di Taranto Brindisi –. Nel suo intervento Daniela Fumarola, Segretaria generale Cisl Puglia ha detto che Sviluppo sostenibile, progetto di sistema, occupazione aggiuntiva sono, per la Cisl, il percorso lungo cui proseguire con decisione, perché siano recuperati i seri rischi di marginalità dei nostri territori e del Mezzogiorno in generale. I diritti costituzionalmente previsti, buon ambiente, occupazione, salute e sicurezza, per quanto ci riguarda vanno salvaguardati, così come sempre da noi sostenuto anche divenendo oggetto di dileggio. No alla demagogia a buon mercato – ha continuato – come quella che in Puglia evoca la decarbonizzazione dei processi produttivi pesanti ma poi ci si dichiara contrari alla Tap; né comprendiamo chi si dice oggi preoccupato per le reazioni dei lavoratori che potrebbero perdere la propria occupazione, mentre fino a ieri si è cavalcata l’onda del populismo pseudo ambientalista. Aspettiamo il Governo nazionale sui contenuti della Piattaforma unitaria Cgil Cisl Uil, spiegati e rispiegati al Governo Conte senza avere ottenuto finora risposte serie, credibili, esigibili in termini di sostenibilità sociale. Supporteremo l’azione vertenziale nazionale/territoriale dei prossimi giorni messa in campo dalle confederazioni e sappiamo già che da Taranto e da Brindisi ci sarà una forte partecipazione. Innovazione e ricerca: la Cisl pone questa sfida al Paese perché non sia schiacciato nei prossimi anni dalle super potenze economiche come USA e Cina. Continueremo ad insistere sui temi della sanità, delle politiche sociali, dei Fondi europei, tentando di rimuovere le persistenti sordità della Regione Puglia che, oltretutto, non possiede un proprio progetto di sviluppo ed è impermeabile alle sollecitazioni sindacali”. Nel suo intervento conclusivo Piero Ragazzini, Segretario nazionale confederale Cisl, ha detto che “la presenza nelle periferie è il segreto per cui la Cisl è orgogliosamente radicata nella coscienza comune che è la nostra forza, anche nei confronti di chi fa della paura la propria cifra politica. Il ‘900 è finito con le sue miserie ma anche con le grandi opportunità offerte, tra cui lo Stato sociale; il terzo millennio offre situazioni inedite e nulla può considerarsi scontato. I populisti cercano i colpevoli, i riformisti soluzioni; la globalizzazione per alcuni è un problema per altri può divenire opportunità, come per il Sud, ad esempio, prospiciente al grande mercato del Mediterraneo che nei prossimi 20 anni vedrà investimenti ingenti. ExIlva; si confermi l’accordo di settembre 2018. Il Paese ha, comunque, bisogno di una vera politica industriale, nel segno della democrazia economica e della partecipazione. No al turbo-capitalismo che fa i soldi con altri soldi e non già con il lavoro. Bene l’unità sindacale che non significa sindacato unico. Sulla piattaforma unitaria di Cgil Cisl Uil – ha concluso Ragazzini – se non ci saranno date risposte le attese, faremo tutte le iniziative necessarie per portare a casa le nostre rivendicazioni”.

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