Fase 2, adesso corresponsabilità e concretezza per gestire le criticità

Nota di Antonio Castellucci, Segretario generale Cisl Taranto Brindisi

[Cisl Taranto Brindisi]

Dati preoccupanti dell’Inps territoriale attestano che, alla fine della settimana scorsa, erano oltre 5mila le domande presentate dalle Imprese brindisine, tra cassa integrazione ordinaria, fondo di integrazione salariale e cassa integrazione in deroga per migliaia di lavoratori. Siamo alle prese con un indubbio allarme sociale e bene ha fatto il Prefetto ad istituire una cabina di regia permanente partecipata dalle parti sociali, da rappresentanti istituzionali, professionali e di Enti pubblici, che in questo territorio va ad affiancarsi all’altra costituita, di recente in sede ASL BR, per l’emergenza sanitaria. Di fatto sarà un tavolo permanente quello insediato in Prefettura, che affronterà con il dialogo sociale le problematiche ed economiche che sono in campo, puntando a salvaguardare il tessuto imprenditoriale, la forza lavoro e più in generale per gestire con illuminato pragmatismo e col massimo della sicurezza la fase 2, a Brindisi e provincia, elaborando e condividendo anche uno specifico protocollo territoriale sulla sicurezza. Come Cisl abbiamo ribadito la necessità di una ripresa delle attività produttive non precipitosa ma che sia frutto di indicazioni omogenee per l’intero Paese e che assicuri certezze di massima sicurezza nei luoghi di lavoro. Non essendo uguali le varie realtà produttive ci sarà bisogno, forse di scaglionare le ripartenze, per non vanificare quanto finora fatto responsabilmente in termini di prevenzione e di distanziamento sociale perché fosse limitata al massimo la pandemia Covid-19. È presente a tutti la necessità di guardare avanti per riuscire attraverso una collaborazione corale e fattiva a creare anche nuova organizzazione del lavoro, favorendo in modo innovativo una maggiore partecipazione dei lavoratori alle sorti dell’Impresa e noi confidiamo che il tavolo costituito oggi dal Prefetto Guidato saprà affrontare la disamina compiuta dei singoli settori produttivi comprese le relative criticità. Ad esempio, si dovrà ripartire, dall’applicazione compiuta del protocollo firmato a marzo scorso, per la tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori dal possibile contagio e per garantire la salubrità dell’ambiente di lavoro, sanificando gli ambienti, dotando i lavoratori dei dispositivi di protezione individuale e quant’altro in esso previsto. Ripartire con il piede giusto significherà, assicurare maggiore collaborazione istituzionale, meno burocrazia e minore farraginosità anche del sistema creditizio, più liquidità alle imprese, garanzie di reddito e di occupazione contrattuale, assumendo altresì l’imperativo che nessuno venga lasciato indietro. Occorreranno, appunto al riguardo scelte territoriali, ben precise, oltreché nazionali e regionali, che oltre alla politica dovrà coinvolgere tutti i soggetti della contrattazione sociale, oltreché le rappresentanze istituzionali ai vari livelli, ovvero scelte economiche di futuro che riprendano tutte intere le questioni dello sviluppo lasciate in sospeso, guardando a quanto si dovrà fare da subito, a cominciare dagli investimenti per le infrastrutture del porto di Brindisi e non solo. A Brindisi e al territorio servirà da oggi maggior corresponsabilità e concretezza.

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