Borgo Mezzanone, Cisl: si apra agli stranieri regolari; basta l’inferno dell’ex pista
L’allarme di Costantino (Cisl di Foggia) e Paolo Frascella (Fai Cisl Puglia)
[Cisl Foggia, Fai Cisl]
“Quella della riconversione del CARA di Borgo Mezzanone per ospitare gli stranieri regolari dell’ex pista aerea è una battaglia che porteremo avanti senza sosta. L’ultimo incendio ha dimostrato che in quell’inferno si rischia la vita ogni giorno. Quello non è vivere, è negazione di ogni principio di convivenza civile ed è a rischio la sicurezza di tutti, non solo degli stranieri. Una situazione che peggiorerà a breve, visto che siamo alla vigilia delle grandi campagne di raccolta ed aumenteranno gli immigrati in arrivo”. Carla Costantino, Segretario Generale della Cisl di Foggia, e Paolo Frascella, Segretario Generale della Fai Cisl Puglia, tornano a ribadire la proposta ufficializzata dalla Cisl da oltre un anno per la riconversione del CARA di Borgo Mezzanone, cancellare lo scempio dell’ex pista e contrastare caporalato e illegalità. “Siamo costretti a ripetere quanto dichiarato meno di un mese fa e che sosteniamo da oltre un anno: si intervenga immediatamente, senza più tentennamenti, per attuare la riconversione del CARA di Borgo Mezzanone per ospitare gli stranieri regolari e risanare completamente il sito dell’ex pista aerea. In quelle baracche, nelle quali si vive in condizioni disumane, ci sono tantissimi stranieri regolari che lì creano un agglomerato urbano che potrebbe essere ricomposto con tutta la legalità possibile nel CARA ora svuotato. Ripetiamo, parola per parola, quanto dichiarato pochi giorni fa ai media, quando abbiamo ricordato che l’idea di riconvertire il CARA l’abbiamo resa pubblica già nel marzo dello scorso anno, nel corso della Assemblea della Cisl di Foggia, raccogliendo l’invito del Procuratore della Repubblica di Foggia Ludovico Vaccaro che proponeva una bonifica dell’area dell’ex pista aerea di Borgo Mezzanone - aggiungono Frascella e Costantino - Abbiamo avanzato la nostra proposta in tutte le sedi istituzionali, aspettiamo che il Parlamento ne inserisca la discussione nei suoi lavori, che il Prefetto di Foggia ci stia affianco e che la Regione Puglia si attivi. Ribadiamo che la riconversione del CARA servirebbe a garantire la sicurezza territoriale e a ripristinare la legalità in una zona della provincia di Foggia fortemente a rischio e sempre in emergenza. Ora si azioni l’opera di alleanza tra istituzioni e forze sociali per garantire sicurezza, legalità, lotta al caporalato ed anche occupazione per i tanti operatori che hanno perso il posto di lavoro a causa della chiusura del CARA”.
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