Appello alle istituzioni di Carla Costantino, Segretario Generale della Cisl di Foggia

Si intervenga ora per fronteggiare il baratro della pandemia economica in Capitanata

[Cisl Foggia]

“Lancio un appello alle istituzioni, non solo quelle locali: è necessario intervenire immediatamente per fronteggiare la pandemia economica e sociale che sta portando la Capitanata al baratro. Tutti, ora, devono avere una assunzione di responsabilità ed intervenire subito perché tutti abbiamo un obbligo morale verso il territorio ed i suoi lavoratori. Si faccia un piano condiviso per intercettare compiutamente le risorse che pioveranno, mettendo al centro il lavoro, intervenendo nei settori chiave come l’agroalimentare, la sanità pubblica, il commercio, la ristorazione, i servizi, garantendo la realizzazione di infrastrutture ed opere pubbliche basilari, oltre ai nuovi insediamenti produttivi, fornendo l’aiuto necessario ai cassaintegrati che perderanno il lavoro alla fine degli ammortizzatori sociali, supportando gli anziani e la formazione mirata per i giovani che vanno avviati alle nuove professioni, potenziando turismo e cultura, insediando i nuovi centri di assistenza sanitaria di accoglienza per persone disabili, incentivando la digitalizzazione diffusa, formulando un preciso piano di intervento sociale che non può essere quello a macchia di leopardo del CIS licenziato recentemente e permettendo il lavoro in sicurezza ovunque, nelle scuole che necessitano di interventi di edilizia, nelle aziende private e negli uffici pubblici”. Lo afferma Carla Costantino, Segretario Generale della Cisl di Foggia. “La Capitanata è ferma, anzi è piegata su stessa. Le aziende chiudono o rischiamo la chiusura, il commercio è in ginocchio e siamo preoccupatissimi per quel che potrebbe accadere una volta venuti meno gli ammortizzatori sociali. I dati della Cassa integrazione dell’ultima rilevazione avvenuta il 31 dicembre sono chiarissimi: 7.892 CIGO, 2.871 FIS e 5.891 CIG. Il rischio è elevatissimo - continua Carla Costantino - Altra questione importantissima è quella del credito che deve davvero essere agevolato e modellato alle esigenze territoriali attraverso una strategia di applicazione ridisegnata, perché qui non si tratta di foraggiare attività non a buon fine ma di dare ossigeno e creare i presupposti per l’occupabilità futura. E poi, bisogna riaprire i cantieri delle opere pubbliche, c’è bisogno di ossigeno per una provincia che paga ferite mai curate e c’è bisogno di intervenire per evitare che si amplino le piaghe del lavoro nero, della illegalità o della criminalità che è pronta ad approfittare della crisi. Va attuata una strategia condivisa, con progetti fattibili con il coinvolgimento delle forze sociali per creare un modello reale e concreto di sviluppo della Capitanata che tenga conto delle risorse del territorio. Non possiamo più attendere, siamo già in ritardo ed è necessaria una pressa di responsabilità da parte di tutti per consegnare un futuro possibile alle nuove generazioni e alla nostra terra”.

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