Fermiamo la strage nei luoghi di lavoro: Cisl Lecce e Filca, tornare a casa tutti
Assemblea unitaria di Cgil Cisl Uil Lecce e federazioni di categoria degli edili
[Cisl Lecce, Filca Cisl]
Fermiamo la strage nei luoghi di lavoro. È stato questo l’ennesimo grido d’allarme lanciato nel corso di un’assemblea unitaria da CGIL CISL e UIL dalla Sala Guaccero del Consiglio Regionale della Puglia. I segretari regionali Pino Gesmundo (Cgil), Antonio Castellucci (Cisl) e Franco Busto (Uil) hanno promosso una campagna di assemblee e di mobilitazione ad ogni livello territoriale. Proprio per questa ragione, nell’ambito dell’iniziativa nazionale ed in raccordo con l’iniziativa, le Organizzazioni Sindacali Confederali di CGIL CISL UIL della provincia di Lecce, hanno manifestato presso la sede della FSC salentina (ex scuola edile), insieme a lavoratori e ai Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza Territoriali (RLST). In prima linea, in quella che è stata definita una vera e propria campagna di re-azione, fatta di incontri sui luoghi di lavoro dopo le tante tristi tragedie in cui si continua ad assistere, le Federazioni del settore delle costruzioni e del legno, FenealUil- FilcaCisl - FilleaCgil di Lecce. È stato un vero e proprio appello per innalzare il grado di attenzione su un fenomeno che sta assumendo rilevanza in termini di dati reali alquanto preoccupanti, per una efficace azione di prevenzione degli infortuni nei luoghi di lavoro. Tutti dalla stessa parte, insomma, per salvaguardare ambiente, salute, lavoro e lavoratori. “Tutti dobbiamo stare dalla stessa parte – è stato detto nel corso dell’incontro-. La sicurezza non è un costo e non è sulla sicurezza che si può risparmiare. La sicurezza è un investimento e lo Stato deve essere più presente, anche nella programmazione delle strategie necessarie. Piangiamo troppe donne, troppi uomini e troppi giovani sui luoghi di lavoro. Basta con le irregolarità; le inadempienze contrattuali sui luoghi di lavoro sono troppo alte, oltre il 50°% dei casi verificati e questi dati si pagano sulla sicurezza. La pandemia non può né sottovalutare né addirittura incentivare tali situazioni”. Le Organizzazioni Sindacali Confederali e di categoria hanno ribadito l’impegno di come sia loro dovere e obbligo quello di tenere alto il livello di guardia sul fenomeno degli infortuni sul lavoro dove il contenimento dei costi per la sicurezza, il mancato rispetto delle regole, la disattenzione, la sottovalutazione dei rischi, i tempi serrati di lavoro, lo stress fisico dei lavoratori, la scarsa formazione, diventano cause determinanti e, talvolta fatali, di infortunio. La sicurezza sul lavoro, però, va detto, si ha solo se prevenzione e repressione dei comportamenti inadeguati viaggiano di pari passo. La vigilanza è fondamentale e questo principio è stato ‘curvato’ anche nella lotta al lavoro nero sommerso, in cui la situazione degli incidenti è drammatica. I dati parlano di 4 morti al giorno. Cgil, Cisl e Uil scendono in campo insieme, in maniera organica, con un messaggio chiaro a tutela e difesa dei lavoratori e del loro bene più prezioso che è la vita. A livello nazionale è stato proposto un Patto per la Sicurezza e l’immediata attivazione di una Cabina di regia Permanente alla Presidenza del Consiglio tra Governo e Parti Sociali per monitorare la situazione e agire di conseguenza. Si tratta di attivare strategie coordinate finanziabili con il Pnrr e con i fondi per la coesione sia europei che nazionali, tutte mirate a garantire la salute e la sicurezza nei luoghi lavoro oltre che la regolarità contrattuale in un contesto di piena e assoluta legalità. “Cerchiamo di responsabilizzare e di tenere alta la guardia. Le imprese del settore edile del territorio sono di piccole dimensione, magari più attente ai risicati margini di profitto che al tema della sicurezza» hanno detto Giampalo Bispini RLST-Uil, Antonio Spano RLST- Cgil e Mauro Russo RLST-Cisl. «La sicurezza è demandata ad un tecnico che redige un documento e poi…poi finisce tutto lì. Ma la sicurezza dei lavoratori non può essere una serie di azioni messe in atto esclusivamente per evitare qualche sanzione; deve essere piuttosto uno stile di vita. Tutti dobbiamo avere l’unico interesse di tornare a casa sani e salvi dopo una giornata del lavoro”. Già, perché sembra proprio strano che nel 2021 si parli ancora di sicurezza sul lavoro. Ma bisogna farla, invece. Guai ad assuefarsi alla piaga delle morte sui luoghi di lavoro. Non si può morire sul lavoro e di lavoro. “È necessario un patto per la salute e la sicurezza. Attualmente la norma prevede che sul cantiere dove c’è l’RLS non sia necessario l’accesso dell’RLST. Sbagliato, sbagliatissimo! Perché deve esserci collaborazione e interazione tra queste due figure essendo la prima… un po’ troppo vicina all’imprenditore – hanno proseguito i Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza Territoriale-. La pandemia, poi, ha peggiorato la situazione. I Comitati Settoriali non sono mai partiti e la strage sui cantieri continua”. Cgil, Cisl e Uil chiedono che si mettano in campo tutti gli strumenti che come Sindacato da tempo rivendicano e che hanno indicato nella piattaforma che si sta condividendo nelle assemblee e nei luoghi di lavoro che includono:
- la formazione, a cominciare dalle scuole per estenderla anche ai datori di lavoro che intendono avviare una attività;
- il servizio ispettivo dell’Inail, che dovrà avere un ruolo sempre più centrale nell’azione di monitoraggio e controllo;
- l’utilizzo degli RLS e RLST.
Non si possono soltanto esprimere indignazione e cordoglio quando un lavoratore che al mattino si reca al lavoro la sera non ritorna dai suoi cari. Si devono chiedere norme più stringenti e controlli sempre più mirati.
LE INIZIATIVE A SOSTEGNO DELLA SICUREZZA
Diverse le iniziative messe in campo unitariamente presso i luoghi di lavoro dalle Federazioni di categoria del pubblico impiego, dei metalmeccanici e delle telecomunicazioni. Nel prosieguo delle iniziative a sostegno della sicurezza, nella giornata di venerdì 21 maggio, le categorie di FENEAL FILCA e FILLEA prenderanno parte alla presentazione del progetto “Cantieri edili organizzati in sicurezza”, sviluppato da INAIL PUGLIA e con gli organismi paritetici quali Formedil CPT di Foggia e Taranto e FSC Lecce e con la collaborazione dei rispettivi organi di vigilanza territoriali. Il progetto prevede il riconoscimento del Bollino Sicurezza Cantieri con l’intento di migliorare lo standard di sicurezza e valorizzare l’immagine delle imprese aderenti. A seguire nella mattina del 28 maggio l’iniziativa di mobilitazione proseguirà con i presìdi sotto tutte le prefetture di Puglia, a sostegno di questa emergenza nazionale che chiama in causa tutti, dal Governo Nazionale alle Istituzioni locali, alle parti sociali, agli organismi deputati al controllo.- Creato il .