Incidenti sul lavoro: Fumarola, la vita spezzata di Angelo all’Ilva sia monito per non abbassare la guardia
L’ennesimo incidente mortale sul lavoro dello scorso 17 maggio deve farci riflettere su quanto sia ingiusto, quasi immorale, che ancora si possa morire di lavoro. Quel lavoro che, invece, dovrebbe consentire di realizzare appieno la dignità, una retribuzione che ci permetta di vivere decorosamente e che quel senso di identità personale che ci appaga. Eppure continua a succedere ogni giorno che qualcuno perda la vita a causa di macchinari vetusti, pochi investimenti in formazione e in personale ispettivo alla vigilanza sulla sicurezza. Sarebbe un errore considerare frutto della casualità le 30.965 denunce di infortunio e i 67 incidenti mortali sui luoghi di lavoro che hanno funestato la puglia nel 2017. Un errore e una sottovalutazione incosciente. È necessario ristabilire un comportamento collettivo da parte di tutti: la politica, le imprese, i lavoratori stessi, le istituzioni nazionali e locali e il sistema di controllo. La Cisl, attraverso le Rappresentanze aziendali (Rsu) e della sicurezza (Rls), ogni giorno opera affinché la prevenzione sia un faro illuminante per i lavoratori e per le imprese, proprio perché attraverso una migliore cultura dei rischi è possibile diminuire sensibilmente quei dati allarmanti sugli incidenti e sugli infortuni. Dopo l’incidente di giovedì all’Ilva i sindacati confederali hanno lanciato una campagna di assemblee che si terranno nei prossimi giorni nei luoghi di lavoro per definire piattaforme aziendali in materia di sicurezza come forma di denuncia e mobilitazione. Come ha sottolineato il Capo dello Stato Mattarella, la sicurezza sul lavoro è un tema di civiltà. Declinare la centralità della persona nel lavoro, ripetiamo spesso alla Cisl, è un esercizio di tutela di tutte le lavoratici e lavoratori che si può portare a compimento se solo ci sarà l’impegno di tutti. Queste battaglie si possono vincere se oltre all’indignazione dopo gli incidenti si comincia a guardare con responsabilità alle soluzioni. Lo scorso Primo maggio Cgil Cisl Uil hanno dedicato e affrontato il tema della sicurezza sul lavoro come materia nazionale per imporre una agenda istituzionale che dia priorità alla certezza di norme e comportamenti utili ad evitare morte e incidenti nelle fabbriche, nei campi, nelle imprese artigiane. Quello che è successo giovedì all’Ilva, che ha tolto la vita ad un giovane di 28 anni, è un lutto che ha colpito tutta la comunità pugliese e non deve essere dimenticato ma deve darci ancora più forza per affrontare il tema della sicurezza e della tutela della salute sul lavoro come emergenze nazionali capaci di abbattere ogni resistenza al rispetto delle norme su queste materie e utili a quel necessario approccio culturale che ci faccia reagire anche quando è passata l’emergenza e la costernazione per l’ennesimo incidente.
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