Dispersione scolastica e povertà educativa, Fumarola: la Puglia ha il triste primato

[Cisl Puglia]

I recenti dati della Cgia di Mestre sulla dispersione scolastica in Puglia, e nel Mezzogiorno più in generale, richiamano alle sagge parole del Cardinale Carlo Maria Martini che associava l’educare alle sementi: “il frutto non è garantito e non è immediato – osservava – ma se non si semina è certo che non ci sarà raccolto”. L’ufficio studi dell’associazione Artigiani e Piccole Imprese sottolinea che la Puglia detiene tristemente il primato nazionale per il mancato completamento dell’obbligo scolastico. La riflessione che ne segue è ovvia quanto drammatica: senza istruzione, né formazione, né creazione di competenze adeguate al mercato del lavoro in continuo e veloce cambiamento, le nuove generazioni avranno gravi difficoltà ad accedere a quella occupazione indispensabile per la loro realizzazione sociale e familiare. Prescindere dalla crescita culturale del singolo, che diventa ricchezza collettiva e dà possibilità di compimento del futuro, è un errore che non possiamo permetterci se abbiamo a cuore le sorti dei nostri territori e della conseguente crescita economica e sociale. Da questo dipende il domani della collettività per il mondo del lavoro. Spesso diciamo che la quarta rivoluzione impone formazione, innovazione e riqualificazione. Eppure se non si pongono le basi concrete per effettuare i dettami di questa rivoluzione il livello di povertà culturale giovanile non potrà che accentuarsi portando danni irreversibili. È necessario, invece, mettere in campo politiche nazionali e regionali di potenziamento dei livelli di istruzione con una programmazione funzionale della scuola dell’obbligo che guardi con attenzione alle possibilità lavorative dei ragazzi. Su questo tema non ci rassicura la strada intrapresa dal Governo sull’autonomia regionale che condizionerebbe negativamente proprio le scuole delle regioni del Sud mentre il ‘sistema Paese’ avrebbe quanto mai bisogno di opportunità uguali per tutti a prescindere dal luogo di nascita o di residenza. La Cisl Puglia è fermamente convinta che se si affrontasse il problema della dispersione scolastica e della formazione culturale delle generazioni del futuro ne guadagnerebbe positivamente anche l’economia più in generale a partire dalla ricerca di un posto di lavoro al Sud, e attivando tutte le leve possibili che contemplino politiche espansive si eviterebbe lo spopolamento in atto delle regioni meridionali. Sono tutti temi collegati tra loro che non possono rimanere sulle colonne dei quotidiani senza una soluzione condivisa con i sindacati, con le imprese, con la scuola e con le istituzioni. Investire oggi sulla scuola e sui nostri giovanissimi studenti ci premette di pensare al loro futuro con più certezza. Non raccogliere l’allarme della Cgia sarebbe una grave disattenzione verso i nostri figli e la loro realizzazione lavorativa perché l’istruzione è il lievito per i sogni delle nuove generazioni. Senza un’adeguata formazione scolastica gli stessi nostri sogni per i figli della Puglia e del Sud si infrangeranno contro il muro della povertà educativa e della dispersione scolastica.

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