Arif: Felsa Cisl, persiste la stagionalità delle attività
[Felsa Cisl]
De Matteis, non è solo un problema di contratto di assunzione
Da anni come Organizzazione Sindacale siamo seduti ai tavoli con la Regione e con Arif per contrattare possibili soluzioni in merito alla difficile situazione in cui versa l'Agenzia e i lavoratori precari coinvolti. Nell’ultimo incontro la Felsa Cisl, insieme alle altre sigle sindacali di categoria, ha sottoscritto un Accordo che oggi viene strumentalmente enfatizzato da tifoserie politiche alla ricerca di facile consenso tra i lavoratori coinvolti, gli stessi che da anni attendono e rincorrono una meritata stabilità occupazionale. Riteniamo che l'Accordo non sia il punto di arrivo, il traguardo di questa annosa vertenza, ma che al contrario sia il punto di partenza verso un atteso e rivendicato percorso di stabilizzazione occupazionale e di superamento del precariato. Da anni, con il Governo Regionale e con il management che si è susseguito in Arif, ci confrontiamo, con determinazione e convinzione, provando a costruire un tavolo allargato, affinché la prospettiva organizzativa dell’Agenzia non sia un problema per la Puglia ed i suoi cittadini, bensì una risorsa per affrontare e portare a soluzione le condivise esigenze di salvaguardia e protezione del nostro patrimonio forestale, ambientale e rurale, di difesa del suolo e delle risorse idriche. Ancora una volta quest'anno abbiamo perseguito tale strategia, con un risultato che ci soddisfa solo parzialmente. Non condividiamo, infatti, la dialettica politica sullo sbandierato superamento del CCNL della somministrazione, senza che nel frattempo e contestualmente venga avviato un trasparente e credibile percorso di stabilizzazione del personale utilizzato in questi anni per le diverse attività. Diversamente, se non si passa dalle parole ai fatti, è solo propaganda, solo ‘chiacchiere e distintivo’. Occorre che vengano esplicitamente indicati tempi, procedure e risorse per contrattualizzare a tempo indeterminato i tanti lavoratori impegnati, in questi anni, in modo precario, attraverso contratti interinali, per esempio, nelle attività antincendio e non solo. Per tutto questo, troviamo allarmante l'ennesima assenza al tavolo del confronto con le OO.SS. dell'Assessore all’Agricoltura, in un momento, peraltro, delicato per un Arif senza guida, le cui difficoltà sono denunciate dalla stessa Regione, mentre al contrario si registrano altre presenze Istituzionali che pur non avendo ruoli di Governo e/o deleghe specifiche affidate intervengono e sottoscrivono verbali di accordo. Per non parlare dei diversi Piani dei fabbisogni che in questi anni si sono sprecati. Piani di reclutamento presentati dai vari Commissari che si sono succeduti, ma le cui pagine fino ad oggi non sono state mai sfogliate (sarà forse il 2020 l’anno del Signore? Le promesse su questo punto sono tante ed facile comprenderne le ragioni). Riteniamo che la “mission” di Arif sul territorio pugliese sia così importante e rilevante per soddisfare le esigenze collettive in tema di difesa del territorio, di forestazione e difesa del suolo regionale, ed assicurare le diverse relative attività affidate, da non poter utilizzare i lavoratori dell’Agenzia come oggetto di propaganda politica. Quello che, invece, ci attendiamo, noi, come i lavoratori precari e non, come i cittadini pugliesi, sono risposte chiare da parte del Governo Regionale e del suo Presidente ed Assessore all’Agricoltura Michele Emiliano. Attendiamo di conoscere quale è il progetto strategico che la Regione Puglia ha in serbo per tutelare il patrimonio boschivo, l’ecosistema forestale, come si pensa di impegnare ARIF nei prossimi mesi per dare attuazione a detto progetto, con quali risorse ed attraverso quali credibili processi organizzativi (o meglio riorganizzativi) ed occupazionali si pensa di assicurare attività e servizi per poter effettuare i diversi interventi nei molteplici ambiti di azione (da quello antincendio, al monitoraggio della Xilella, ecc.). E a proposito di politiche di reclutamento diciamo con chiarezza che non basta limitarsi alla sola assunzione del personale AIB, che pure confermiamo rappresenta uno snodo strategico per vincere la precarietà e dare risposte in termini di stabilità occupazionale a quei lavoratori utilizzati stagionalmente con contratto di lavoro interinale, per consentirne il normale ed ottimale utilizzo. Serve un Piano di reclutamento che dia risposte alle criticità presenti, in modo da garantire un intervento che sia davvero coordinato ed efficiente a difesa del nostro martoriato territorio regionale.
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