Fumarola: dare sicurezze all’intero tessuto sociale e produttivo della regione

Al Corriere Economia la Segretaria rilancia il patto per lo sviluppo e la coesione

[Cisl Puglia]

Il 2020 ci proietta nel terzo decennio del secolo con ancora tanti problemi irrisolti per la Puglia. La Cisl ha proposto di reagire con raziocinio, determinazione, percorrendo la via della coesione e dell'esercizio di responsabilità che, come ci ha ricordato il Presidente Mattarella, devono ispirare ogni nostra azione. Impresa, mondo del lavoro e istituzioni uniscano le forze e facciano sistema, ognuno secondo le proprie prerogative, mettendo insieme energie e progettualità per innescare processi di sviluppo e ridurre il gap nei confronti delle regioni economicamente più avanzate. Nel 2019 nella nostra regione si sono acuite vertenze storiche. Ex Ilva e Banca Popolare di Bari sono le due più emblematiche, per le evidenti ripercussioni nazionali, ma non le sole. Ci sono oltre 50 tavoli di crisi presso la task force regionale con 10mila lavoratori a rischio e un quadro preoccupante che riguarda la Bosch, la Om Carrelli, il precariato all’Arif, il caporalato nei ghetti di Foggia, la vertenza Mercatone Uno, Auchan-Conad, e la burocrazia che blocca i cantieri edili. Ci sono i Call Center per i cambi di appalto a Bari e Lecce, la Tessitura del Salento. Insomma l’intero tessuto sociale e produttivo della regione, decine di migliaia di posti di lavoro a cui dobbiamo dare sicurezze. Dobbiamo quindi augurarci che l’anno in corso stabilizzi definitivamente i processi di cambiamento per tutti i comparti economici e produttivi pugliesi: dall'agro-alimentare al commercio, dai servizi al turismo, dalle costruzioni all'artigianato, dalla chimica al tessile. Solo con il lavoro, con investimenti su infrastrutture e politiche industriali e con il benessere sociale dei cittadini la Puglia potrà tornare ad essere la locomotiva del Sud. Non ci basta essere "primi tra gli ultimi": la Puglia ha potenzialità enormi che aspettano solo di essere tradotte in crescita. Occorre sfruttare tutte le dotazioni a disposizione, partendo dall'utilizzo buono e completo dai fondi strutturali, concentrando e concertando risorse, monitorando qualità e quantità di spesa, orientandole su progetti capaci di fare integrazione e consolidare le imprese che puntano su innovazione e buona occupazione. C'è un "cantiere sviluppo" da edificare sulle basi del lavoro e dell'economia reale. Condizioni di vita da migliorare per tante famiglie e pensionati. Percorsi da costruire per i giovani e donne che restano fuori da circuito produttivo. Diseguaglianze inaccettabili da colmare coniugando buona occupazione e qualità della vita, ambiente e sviluppo industriale, giustizia sociale e produttività, legalità e sicurezza. Senza scorciatoie. Anche in Regione, allora, è tempo di riconsiderare e rilanciare un patto per lo sviluppo e la coesione con proposte concrete su cui confrontarsi, se necessario, anche aspramente, e a cui far seguire provvedimenti legislativi, investimenti, idee imprenditoriali, politiche sociali, risposte concrete. È la strada che dobbiamo e possiamo percorrere in questo 2020, con l’augurio che la campagna elettorale per le prossime regionali sia basata su programmi che tengano conto delle esigenze delle stesse persone che andranno ad esprimere il voto in primavera. Lo dobbiamo ai lavoratori, ai pensionati, a tutti i cittadini e alle loro aspettative.

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