Green New Deal: Fumarola al Quotidiano di Puglia, lavorare insieme è la strada giusta

[Cisl Puglia]

Le risorse messe a disposizione del piano europeo ‘Green Deal’ confermano quanto la Cisl Pugliese e la sua federazione dei lavoratori edili, la Filca, ripetono da anni: una strategia legata a doppio filo con il riammodernamento e la manutenzione delle opere pugliesi non può che portare benessere al sistema Puglia, in tutte le sue accezioni produttive, e al mercato del lavoro regionale. Che a segnalarlo sia stata Legambiente è una risposta forte a quel fronte del ‘no’ che in certi casi attanaglia, comprime, le possibilità di crescita della nostra regione. Ci consola che l’associazione ambientalista abbia rilanciato anche sulle colonne del Quotidiano di Puglia l’esigenza di guardare oltre, se si vogliono risolvere dei problemi storici dei nostri territori. Troppe le opere ferme, troppi gli intoppi burocratici che in ogni provincia pugliese rischiano di fermare le prospettive regionali di venir fuori da anni di immobilismo e di attendismo, sui quali è difficile decidere quale sia il peggiore male per la Puglia. Di certo il comparto edilizio, che si dovrebbe occupare della realizzazione e messa in sicurezza delle opere pubbliche, farebbe riacquistare quel 10% di Prodotto interno lordo regionale e riassorbire decine di migliaia di addetti che si sono persi dall’inizio della crisi. Come osserva spesso il Segretario generale della Filca Cisl Puglia, l’edilizia nella nostra regione è come una Ferrari senza benzina: proviamo ad immaginare come e quanto cambierebbe l’attrattività, turistica ed imprenditoriale solo per citare alcuni comparti della nostra economia, della nostra regione se mettessimo gli investitori nelle condizioni di avere infrastrutture degne di questo nome che collegano e interconnettono, da Foggia a Leuca, tutti gli assi viari. Si tratterebbe di una chiave di volta fondamentale per la Puglia. E che dire delle risorse per le tratte ferroviarie delle Ferrovie Sud-Est? E delle bonifiche dell’ex Ilva di Taranto? Sono aspetti straordinariamente attuali del rilancio del sistema Puglia che, ci auguriamo, facciano la parte del leone in questa campagna elettorale che si annuncia fondamentale per il futuro dei lavoratori e dei cittadini. Sarebbe necessario riattivare gli investimenti pubblici e privati che hanno fermato le opere regionali. La Cisl lo ripete da tempo e in ogni dove: crescita ed ambiente possono convivere a patto che ci sia una strategia condivisa tra parti sociali, imprese, università, ricerca e istituzioni. Tutti uniti per uno sviluppo ecocompatibile in accordo con le indicazioni dell’Unione Europea. Turismo, agricoltura e manifattura, solo alcune delle nostre peculiarità, non possono fare a meno di una rete di servizi eccellenti se vogliono moltiplicare lo scambio di persone e merci utili a dare una boccata d’ossigeno alla nostra economia. Se ciò accadrà ne trarremo beneficio anche nella voragine creata dai cervelli in fuga dal Sud. I nostri giovani per primi troverebbero più alternative da mettere a disposizione di questa grande opportunità che ci offre l’Europa. In Italia tra il 1951 e il 1958, quindi nell’immediato dopoguerra, il prodotto interno lordo aumentò di oltre il 5% e, nel 1964, il reddito nazionale crebbe del 50%. Questo accadde anche perché il Paese in quel frangente seppe puntare sullo sviluppo delle aree deboli del Mezzogiorno. Non ci aspettiamo certo cambiamenti così strutturali come in quel periodo storico ma è evidente che le politiche messe in campo dai nostri amministratori rappresentarono un’intuizione sulla ineludibilità degli investimenti in servizi ai cittadini. Al contrario, oggi, sembra di assistere ad una rincorsa al rinvio, come se rimandare di mesi, a volte di anni, decisioni necessarie possa rappresentare una soluzione. Non è così. La creazione di ricchezza in un territorio, o in sistema di territori, deve passare dall'utilizzo oculato delle risorse a disposizione che guardino al futuro di quelle stesse aree, con le loro peculiarità, le loro esigenze ed aspettative. Diversamente, se si ragiona a compartimenti stagno, crescita e sviluppo rimarranno concetti vuoti e senza prospettive. La Cisl, al contrario, crede fermamente che la strada giusta sia quella del lavorare insieme con una strategia partecipata per il bene comune della Puglia e dei suoi cittadini.

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