Aperture domenicali e festivi: Fisascat Cisl, appello alla politica; è il momento di agire
Inviata una lettera ai candidati alla Presidenza della Regione Puglia
[Fisascat Cisl]
La Fisascat Cisl Puglia, sulla questione delle aperture nei giorni domenicali e festivi dei negozi, supermercati, Iper e Centri Commerciali e delle condizioni di lavoro in tali giornate, sensibilizza tutta la politica, istituzioni ed enti pubblici al fine di agevolare l’elaborazione di provvedimenti che sugli orari e le aperture commerciali si tenga conto anche delle indicazioni fornite dal Sindacato, per attutire il disagio che attualmente colpisce le lavoratrici ed i lavoratori del settore e le loro famiglie. Inizia così la lettera del Segretario generale della Fisascat Cisl, Antonio Arcadio, inviata ai candidati alla Presidenza della Regione Puglia – Emiliano, Fitto, Laricchia, Scalfarotto – al Presidente dell’Anci – DeCaro – e ai Sindaci dei Comuni pugliesi. Ricordiamo, aggiunge Arcadio, che dal Decreto "Salva-Italia" è stato rimosso ogni limite sia d’orario che di giorni alla possibilità di apertura degli esercizi commerciali. Da tale indiscriminato regime di liberalizzazione svincolato da qualsivoglia criterio razionale non siamo più usciti, nonostante le tante promesse propagandistiche sistematicamente riproposte in occasione di svariati passaggi elettorali e subitamente dimenticate una volta chiuse le urne. CGIL CISL e UIL con le rispettive federazioni di categoria nazionali hanno espresso le loro posizioni in materia in occasione della audizione informale presso la X Commissione (Attività produttive, commercio e turismo) della Camera dei Deputati nell’ambito dell’esame in sede referente delle proposte di legge, riaffermando la necessità che sia una norma ordinaria sulla materia a farsi carico di reintrodurre pochi ed essenziali vincoli per dare regole maggiormente funzionali ed organiche. Ribadiamo la necessità che il Legislatore intervenga non omettendo all’obbligo di chiusura degli esercizi commerciali in corrispondenza delle 12 festività nazionali a carattere religioso e civile; un massimo stabilito dalla norma a livello nazionale per 12 aperture domenicali in un anno, stabilite dalle Regioni d’intesa con gli enti locali, con le associazioni datoriali, con le associazioni dei consumatori e le associazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale; di prevedere il rispetto dell’obbligo della mezza giornata di chiusura infrasettimanale dell’esercizio commerciale; di definire un meccanismo sanzionatorio deciso ed equilibrato; di escludere che la riduzione del numero di aperture degli esercizi commerciali possano costituire di per sé giustificato motivo oggettivo per operare licenziamenti collettivi, plurimi ed individuali; di stanziare risorse finalizzate a finanziare piani aziendali – condivisi con le associazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale – di riconversione degli orari individuali di lavoro per i lavoratori dipendenti aventi le prestazioni nelle giornate domenicali come ordinarie. È il momento di agire, conclude Arcadio, è il momento di essere chiari e trasparenti con i cittadini, lavoratrici e lavoratori Pugliesi, definendo che la liberalizzazione indiscriminata nel commercio è stato un danno a cui oggi i soggetti in indirizzo possono e devono riparare.
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