Covid: Castellucci, la Regione convochi le rappresentanze sociali
Il momento giusto è adesso che è stato nominato l’assessore Lopalco
[Cisl Puglia]
“I numeri sono implacabili, anche in Puglia c’è una escalation dei contagi e la difficoltà delle strutture sanitarie. Sono mesi, che chiediamo sia a livello confederale che di categoria del Pubblico Impiego, Pensionati, Servizi, Scuola, un confronto con la Regione Puglia per affrontare e condividere responsabilmente come far fronte all’emergenza Covid”. Così Antonio Castellucci, Segretario generale della Cisl Puglia, riguardo l’emergenza pandemica che sta interessando la Puglia. “Eppure, nonostante sia stato finalmente nominato un assessore alle Politiche della Salute e al Welfare – osserva Castellucci – si rinuncia a qualsiasi confronto e si procede con decisioni nell’isolamento degli uffici in smartworking, come per la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado tranne quelle dell’infanzia. Quando altri Paesi europei, si comportano esattamente all'opposto, nonostante il lockdown, lasciano aperte le scuole di ogni ordine e grado. C’è peraltro molta perplessità per questa ennesima decisione assunta, perché oltre al Covid occorrerà affrontare problemi di forte impatto sociale che oggi probabilmente non vengono adeguatamente considerati. Per esempio – aggiunge – ci chiediamo se per l’istruzione a distanza tutte le famiglie abbiano i supporti informatici necessari? Tutte le zone della Puglia sono adeguatamente coperte da internet? Inoltre molti genitori, padri o madri di famiglia, saranno costretti ad assentarsi da lavoro per stare in casa con i figli con evidenti conseguenze economiche e logistiche. Inoltre, viste anche le difficoltà per la campagna di vaccinazione antinfluenzale, che ricadute ci saranno sulle fasce più deboli, ovvero degli anziani in queste settimane di lockdown scolastico”? Castellucci insiste quanto sia necessario “sottolineare che nonostante le preoccupazioni di una seconda ondata di pandemia, purtroppo ben più grave di quanto già si temesse, in Puglia non si è fatto abbastanza in termini di medicina territoriale, come dimostrano le proteste dei medici di famiglia, e nel tracciamento dei contagi ma anche per rendere operativi al più presto tutti i posti letto che la Regione Puglia ha pianificato con la delibera del 31 luglio scorso per il potenziamento delle terapie intensive e subintensive in tutte le Asl. L’assessore alla Sanità convochi al più presto le rappresentanze sociali per comprendere quale sia l’effettiva capacità di risposta del Piano Ospedaliero pugliese, anche perché occorre ridare certezze: c’è troppa confusione, per esempio sui tamponi, per le attivazioni di tutte le Unità Speciali di Continuità Assistenziale (Usca) per l’assistenza domiciliare. C’è tanta preoccupazione per tutti i cittadini, di tutte le fasce di età, in particolare per tanti anziani che vivono da soli o in Rsa e c’è preoccupazione per il personale sanitario impegnato in prima linea, medici, infermieri, volontari, addetti alle mense, alle pulizie, ai trasporti, alla vigilanza, per il personale docente e non docente della scuola, dei tanti uffici aperti al pubblico. Bisogna garantire sostegno e sicurezza, facendo appello anche alle Prefetture, non solo sul versante burocratico, per l’applicazione rigorosa dei protocolli nazionali per la prevenzione e la sicurezza dei lavoratori nell'emergenza sanitaria in una battaglia – conclude Castellucci – che ci deve vedere insieme, tutti, nel decidere e nel combattere quotidianamente la nuova ondata di pandemia”.
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