Cisl Puglia, Fumarola: a politiche di pronto soccorso meglio le politiche attive
Castellucci, la crisi in Puglia va affrontata con spirito di squadra e dialogo
[Cisl Puglia]
“Alla politica del Pronto soccorso va associata la necessità di ripensare le politiche attive del lavoro perché lavoratrici e lavoratori non possono e non vogliono vivere di ammortizzatori sociali”. Così la Segretaria confederale Daniela Fumarola, intervenendo ai lavori del Consiglio generale Puglia in videoconferenza. “La Cisl nazionale ha verificato che nella finanziaria non c’è traccia di questo percorso. Poco sul lavoro e sulla crescita e sulla gestione dell’emergenza. Se il Nord ha da recuperare il gap che si è determinato dal pre-Covid, il Sud ha da recuperare il divario della crisi mondiale del 2008, del 2012 e quella della crisi pandemica – ha aggiunto –. Quindi se non si attivano i vaccini sociali per rispondere alla crisi sociale innescata dal Covid, che si chiamano ‘investimenti, apertura dei cantieri e buona occupazione’ in tutti i settori a partire dal Pubblico Impiego, dalla Scuola e dalla Sanità, sarà difficile uscire da questo stallo creato dalla pandemia. La Cisl nazionale – conclude – crede fermamente che serva un Patto sociale per il Paese, che non significa predisporre un libro dei sogni ma piuttosto condividere una visione con responsabilità”. “Siamo convinti che questa crisi – ha osservato Antonio Castellucci, Segretario generale della Cisl Puglia – nella nostra Puglia vada affrontata con la politica, con le istituzioni, con spirito di squadra, dialogo sociale, spesso in questi anni assente. Insomma servono idee, progettazione e competenze, altrimenti le risorse che dovrebbero arrivare in Puglia, a partire dal Recovery Fund, e che potrebbero cambiare volto alla nostra regione, da opportunità potrebbero diventare l’ennesima occasione persa. In un anno in Puglia, nonostante il blocco dei licenziamenti, abbiamo perso migliaia di posti di lavoro concentrati in particolare sulle fasce più deboli, giovani, donne e precari, dovuti in gran parte a scadenze di rapporti a termine, di tutti i settori produttivi, di somministrati, fallimenti aziendali di imprese autonome e di piccole e medie imprese in particolare. A causa dell’emergenza sanitaria in corso abbiamo evidenziato – ha concluso Castellucci – durante l’ultimo incontro unitario con il Presidente Emiliano, che occorrono assunzioni di personale che fino a ieri abbiamo chiamato eroi, una dotazione di un maggior numero di posti letto Covid, nonché gli indispensabili dispositivi di protezione e sicurezza per tutto il personale sanitario, sia per quello operante nelle strutture ospedaliere che sui livelli territoriali, a partire dai medici di medicina generale e del personale delle USCA che necessita al più presto di essere potenziato. Oggi su 80 Unità Speciali di Continuità Assistenziale ne sono state attivate circa la metà. Riflettiamo su questo e troviamo soluzioni”.
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