Sindacato: Sbarra eletto Segretario della Cisl. Furlan, passo il testimone in mani sicure
Castellucci: persona di grandi competenze, valori umani e sindacali
[Cisl Nazionale, Cisl Puglia]
"Care amiche, cari amici, termina oggi questo tratto di strada lungo 7 anni vissuti insieme, Anni intensi, faticosi ma entusiasmanti, contraddistinti da un impegno continuo e su più fronti. Non ci è dato di scegliere il tempo nel quale vivere, né i problemi con i quali misurarci; possiamo solo decidere quale strada percorrere. Ed io l’ho percorsa con voi con gioia”. Così la Segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan al Consiglio generale Cisl oggi a Roma al Palazzo dei Congressi, per la nomina del suo successore Luigi Sbarra eletto con 168 voti favorevoli su 173 votanti. In apertura dei lavori il ricordo dell’ex segretario generale Franco Marini, scomparso il 9 febbraio scorso, con immagini di una vita trascorsa nella Cisl, accanto ai lavoratori, nel segno della contrattazione, una scheda biografica curata da Aldo Carera, presidente della Fondazione Pastore. A testimonianza del legame indissolubile tra la Cisl e Franco Marini la consegna di una targa al figlio Davide e al fratello Sandro da parte di Annamaria Furlan e Luigi Sbarra, quale ringraziamento per quanto ha dato e continua a dare al sindacato. "Tanti di questi sindacalisti e sindacaliste sono frutto dell'insegnamento di Franco Marini che ci ha seguito passo passo nell'organizzazione della delegazione. Il popolo della Cisl si riconosce in Franco” ha detto Furlan. “Non ci ha mai perso di vista in un grande rispetto del ruolo e dell'autonomia. Trovava il modo, nella riservatezza, di farsi sempre sentire la sua vicinanza, amicizia e affetto. Ci legava un grande affetto e una grande amicizia". “Ho avuto anche tante soddisfazioni in questi 7 anni, condivise con tutti voi. Ho visto la Cisl crescere in consenso e rinnovi RSU, nel pubblico e nel privato, delegate e delegati consapevoli della forza della loro militanza al servizio della Cisl”. Ha proseguito Furlan ricordando le battaglie sindacali condotte durante il suo mandato alla guida della confederazione e gli eventi tragici che in questi anni hanno colpito l'Italia e il mondo, dai terremoti agli attacchi terroristici in alcune capitali europee ma anche la crisi dell'economia e ora la pandemia che ha sconvolto il mondo: ''Il 2020 ci ha cambiato, ci ha cambiato per sempre. I carri di Bergamo resteranno con noi tutta la vita'' ha detto. Ha poi sollecitato una "politica europea di accoglienza" dei tanti migranti che scappano dalle guerre e dalla miseria. Mutano le condizioni e gli strumenti ma non i valori che rimangono, che sono quelli scolpiti nel nostro statuto". Nell’indicare poi Luigi Sbarra come suo successore ha tenuto a dire: "Conosco Gigi da tanti anni e ne ho sempre ammirato il coraggio, la serietà e l'umanità. Sarà un ottimo segretario e da tempo condividiamo la guida della Cisl, il lavoro, la persona, la solidarietà e la giustizia sociale sono e restano i nostri valori. Oggi corono il sogno di ogni segretario, passare il testimone in mani sicure. La più grande soddisfazione e' quella di candidare ora Luigi Sbarra segretario generale della Cisl. Grazie Gigi per quello che farai per la nostra Cisl e il popolo del lavoro” ha concluso Annamaria Furlan. Annamaria Furlan ha infine salutato i suoi compagni di percorso, i leader di Cgil e Uil Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri, presenti al Consiglio generale, con cui ha condiviso "i tanti anni che abbiamo lavorato assieme. "Non sempre i nostri ricordi sono stati facili - ha sottolineato - ma ogni volta che si sfilacciava il filo dell'unità abbiamo avuto la capacità, la voglia e la costanza di riannodare, mai e poi mai e' mancato il rispetto tra le organizzazione e tra di noi. A Landini, segretario generale della Cgil, devo una felpa, gliel'avevo promessa. Per Natale gli ho regalato una cravatta e vedo che ci ha preso gusto. Lascerò a Gigi Sbarra l'onere di fargli arrivare una felpa". E rivolgendosi a Pierpaolo Bombardieri, segretario generale della Uil, dice: "Ci sono amicizie che hanno bisogno di anni di frequentazione per cementarsi, altre nascono da un pensiero detto al momento giusto" e ricorda una telefonata di solidarietà arrivata "dopo un attacco al nostro sindacato". “Grazie per la vostra fiducia. Per l’amicizia e l’affetto che mi state dimostrando. Grazie per l’immenso onore che mi fate. Mai avrei creduto, e nemmeno sognato, quando da giovane mi innamorai dell’attività sindacale, di poter essere eletto, un giorno”. È con queste parole che Luigi Sbarra, al termine delle votazioni che lo hanno eletto alla guida della confederazione di Via Po si è rivolto alla platea dei delegati. “Questi ultimi giorni sono stati di grande emozione per me. Ma anche di tristezza. Una tristezza condivisa con tutti voi, per non avere qui, oggi, un grande uomo che ha fatto tanto per la Cisl, per il sindacalismo italiano, per il Paese” ha aggiunto ricordando la figura di Franco Marini. “La sua scomparsa lascia un vuoto incolmabile. Se ne è andato un amico, un padre nobile, un grande orgoglio per la nostra Organizzazione, e una vera Riserva dello Stato. Un uomo che ha reso più forte la democrazia italiana, dedicando l’intera vita alla difesa dei lavoratori, ai più deboli, alla costruzione del bene comune. Un mediatore infaticabile, di lui mancherà tutto. L’apparente bruschezza dei modi, che nascondeva un carattere dolce, umile, umano. La capacità di leggere le complessità e di assumere decisioni giuste, lontane dalle sirene del populismo e della demagogia. La concretezza e la propensione a disinnescare conflitti e a edificare concordia. Sono virtù che tanto servirebbero a chi abita i palazzi della politica di oggi. Valori e insegnamenti che, dopo la grande stagione della concertazione, si sono affievoliti a vantaggio di una deriva personalistica e di una disintermediazione che ha creato 20 anni di stallo delle riforme. Ci mancherà, Franco. Ma continueremo a farlo vivere ogni giorno, con il nostro lavoro, sperando di esserne all'altezza” ha sottolineato Sbarra. Mai avrei immaginato “di poter raccogliere il testimone di grandi “costruttori di futuro” come lui, come Giulio Pastore, Bruno Storti, Pierre Carniti, Sergio d’Antoni… come te, Annamaria" - ha proseguito rivolgendosi alla segretaria uscente. "A te va il senso più profondo della mia gratitudine. Grazie soprattutto per aver permesso alla Cisl, con la tua guida, di arrivare dove è oggi". "Un grande sindacato associazione, con i piedi ben piantati nel terreno dell’autonomia e della contrattazione. Un sindacato 'del fare', riformatore, rinnovato, ma radicato fortemente nei valori che ne hanno ispirato la nascita e l’azione. Ci hai davvero portati dentro il nuovo secolo, Annamaria. Per di più sei riuscita a farlo in tempi eccezionali e drammatici. Sulle macerie di una crisi di sistema che nel 2011 aveva fatto tremare le fondamenta del Paese, rendendo visibili i punti deboli del nostro paradigma di crescita e dell’incompleto processo di unificazione comunitaria. Da convinta europeista hai promosso le ragioni di una Unione più democratica, coesa, vicina ai cittadini. Un’Europa dei popoli e del lavoro, una federazione che parlasse con voce unica, autorevole, solidale alle esigenze reali delle persone. Sei riuscita, siamo riusciti, a raggiungere approdi sicuri muovendoci tra le insidie di modelli culturali d’assalto, sventolanti l’insegna falsamente moderna di una illusoria disintermediazione. Non era facile e non era scontato smontare la logica assurda e sbagliata dell’uomo solo al comando, con corpi intermedi isolati, messi all’angolo, marginalizzati nel ruolo e nella legittima funzione di rappresentanza degli interessi dei lavoratori e dei pensionati in questo Paese, che parlasse con voce unica, autorevole, solidale alle esigenze reali delle persone. Ecco, se noi abbiamo superato tante insidie e siamo andati così avanti, in questi anni, è perché tu sei stata, per lo straordinario equipaggio di militanti, di delegati, di quadri e dirigenti che formano la comunità della Cisl, timone e vela ineguagliabili. Perché sei stata, e sei, uno speciale insieme di ragione e di passione. Di intelligenza e di cuore. Il cuore grande di una donna coerente, coraggiosa e lungimirante. Doti che ti hanno permesso di individuare la rotta giusta e di indicarla a tutti noi. Ti abbiamo seguito, tutta la Cisl ti ha seguito. Il solco è tracciato, sia nell’impostazione sindacale e politica, sia nella dimensione e nella progettualità organizzativa - ha sottolineato il nuovo leader della Cisl - A noi, ora, il compito di proseguire, con determinazione. Cercando di allargarlo e di renderlo ancora più fertile. Passo dopo passo. Sempre avanti, come in ogni momento della vita del nostro Paese ha saputo fare la Cisl". Circa l'impegno del sindacato in questa difficile fase, Sbarra ha detto: "E' tempo di costruire un Patto Sociale che coniughi solidarietà e competitività, partecipazione e produttività. L’agenda di questo Accordo deve essere scritta insieme. Solo così potrà iniziare quella “stagione dei costruttori” indicata dal Presidente Mattarella. Il Recovery Plan rappresenta davvero un’occasione storica che sarebbe un delitto non cogliere. Quello che chiediamo al Governo è concretezza progettuale, con un vero cronoprogramma e reali valutazioni d’impatto sui riflessi occupazionali, sociali ed economici di ogni progetto". E poi la pandemia: "la guerra al virus non è finita - ha sottolineato. Bisogna garantire l’approvvigionamento dei vaccini e piena copertura, moltiplicando le strutture abilitate. Al Governo chiediamo di lavorare insieme, aggiornando i protocolli sulla sicurezza per facilitare la somministrazione nei luoghi di lavoro. La nostra Prima Linea è diventata una trincea di solidarietà, presidiata da delegati, operatori, quadri, dirigenti, Rls e sindacalisti dei servizi, a partire da Inas e Caf, che hanno continuato a lavorare sfidando il pericolo. Ecco cosa vuol dire per noi “esserci per cambiare. La pandemia ci conferma che ci sono radicali riforme e profonde innovazioni da fare. Centinaia di migliaia di posti persi. Il rischio è che senza adeguate protezioni ed investimenti nel 2021 ne scompaiano il doppio. Non possiamo permetterlo" ha detto. Ma molti i temi toccati dal Segretario generale. Tra questi la questione femminile e giovanile: "l’Italia sarà tanto migliore quanto più a costruirla saranno le donne" ha sottolineato ribadendo la necessità di colmare il divario occupazionale e salariale e favorire ed incoraggiare il welfare contrattuale volto alla conciliazione tra vita e lavoro. Quanto ai giovani per Sbarra "serve un “patto tra generazioni” che garantisca equità e faccia in modo che migliaia di cervelli non debbano più essere costretti ad emigrare, cosa che potrà avvenire se miglioreranno le possibilità di accesso al mondo del lavoro. Il futuro non può che fondarsi sui giovani” ha detto. E ancora: “Serve una svolta sullo stato sociale, rispetto ambientale, sostegno alla terza età, cominciando con la rivalutazione dei trattamenti delle pensioni e da una riforma della flessibilità in uscita più sostenibile che parta dal presupposto che i lavori non sono tutti uguali”. "La coesione deve essere consolidata con una riforma fiscale, sgravi sui redditi da lavoro e da pensione, una battaglia contro evasione ed elusione". Sulla non autosufficienza Sbarra chiede una "svolta e giusti riconoscimenti ai lavoratori del soccorso e della sicurezza". E poi la questione del Mezzogiorno: "bisogna colmare lo storico divario tra aree forti e aree deboli. È interesse di tutti. L’Italia vive della propria unità. Crescerà davvero solo se crescerà il Sud". Quanto alla Pubblica Amministrazione il neosegretario sottolinea che non ci può essere crescita "senza il rilancio della sanità pubblica, assunzioni e stabilizzazioni, senza l’ammodernamento della P.A., con più servizi al cittadino e valorizzando i lavoratori che meritano il rinnovo dei contratti, senza tutele a postali, bancari, assicurativi". Ed infine le politiche industriali "per difendere e rilanciare i nostri asset strategici, dalla manifattura, a partire dall’acciaio e dall’automotive, dalla chimica, dal tessile, all’elettronica, dall’agroalimentare all’artigianato, al turismo, ai servizi, dai trasporti all’edilizia". E le politiche attive e gli ammortizzatori universali, per il sostegno al reddito, per innovare il sistema formativo dalla scuola, all’università, alla ricerca, per atipici e somministrati, per i lavoratori delle telecomunicazioni e del settore energetico". E ha concluso: "Proseguiamo il cammino iniziato settant’anni fa e che ci ha portato fin qui. Continuiamo a difendere la dignità, e ad affermare i diritti, delle lavoratrici e dei lavoratori, delle pensionate e dei pensionati, dei giovani e di ogni persona, specie le più deboli e fragili, che siano nate qui o che abbiano scelto di vivere in questo nostro meraviglioso Paese" "Cambiamo il Paese in quel che c’è da cambiare per renderlo più giusto, aperto, inclusivo, ricco di opportunità, di lavoro, di vita. Per l’Italia il tempo del coraggio è adesso. La Cisl, come sempre, c’è. E farà fino in fondo la sua parte".
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