Cisl Puglia, Castellucci: rilanciare il lavoro e lo sviluppo

Il Segretario generale della Cisl interviene sul Corriere del Mezzogiorno

Siamo in piena zona rossa ma l’impressione è che facciamo molta più fatica di un anno fa: c’è una stanchezza diffusa con la difficoltà di trovare risposte, individuali e collettive. Certamente non mancano i messaggi di speranza e di fiducia, di una possibile ripresa economica e sociale che dovrebbe arrivare per la seconda metà dell’anno. Nel frattempo ci vuole rispetto rigoroso delle regole dettate dal mondo scientifico e tanta pazienza, consapevoli che al momento non c’è una soluzione immediata che ci possa far uscire a breve dall’emergenza se non la possibilità di vaccinarsi subito in massa. Tante sono le difficoltà, economiche e sociali che molti lavoratori, tantissimi anziani e giovani; le famiglie pugliesi vivono, passando tra necessità e criticità quotidiane, con magri bilanci economici, l’insicurezza di un lavoro che per tanti non c’è, o che hanno perso o che fanno fatica a difendere. In aggiunta c’è anche la sofferenza interiore, la   difficoltà   di   curarsi   in   modo appropriato, così come risulta del tutto insufficiente l’offerta dei servizi alla persona ed in particolare alle fasce deboli e fragili della collettività. Difficoltà queste che esigono di essere affrontate urgentemente.  In tutta questa incertezza generale la Cisl, da tempo, fa presente alla politica che la via d’uscita è il rilancio del Welfare, dell’economia e del lavoro. Nel frattempo il Covid, oltre alle criticità sanitarie, che ha aggiunto a quelle pre-pandemia, ci sta lasciando drammaticamente miliardi di risorse tra minore e mancato fatturato delle imprese, perdita e riduzione di lavoro a tempo determinato e lavoro indipendente, in particolare colpendo giovani e donne. La proroga dello sblocco dei licenziamenti e i numerosi lavoratori beneficiari delle diverse misure di ammortizzatori sociali per prestazioni Covid ad oggi, ha di fatto reso ancora impreciso il dato complessivo e definitivo del 2020 - per una corretta analisi consuntiva - rispetto alle dinamiche del mercato del lavoro in Puglia. Il quadro generale è preoccupante; su scala regionale le domande presentate all’Inps, dall’inizio della pandemia, tra cassa integrazione ordinaria, deroga regionale, Inps e fondo integrativo salariale (Fis) sono state fino alla settimana scorsa oltre 234 mila. Le crisi aziendali incardinate nella task force regionale alla fine del 2020 erano ben 54, dove sono interessati migliaia di lavoratori. È necessario accelerare con un Piano per il lavoro e un Patto sociale regionale che coinvolga le parti sociali e le Istituzioni. L’obiettivo su cui tutti dobbiamo essere impegnati, è salvare il lavoro che c’è e generare nuova occupazione. È giunto anche il momento di affrontare e approfondire con la Regione Puglia, le questioni relative allo sviluppo, alla formazione, alle politiche attive del lavoro, alle infrastrutture, come per esempio le due zone economiche speciali ZES interregionali che interessano la Puglia, quella Adriatica e quella Jonica, sulle quali si potrebbe passare finalmente dai principi ai fatti. È evidente che per affrontare questo ampio spettro d’azione anche in Puglia non si può prescindere dalla concertazione praticata e da una capacità d’intenti e di responsabilità che superi le frontiere della politica di parte, investendo il fronte delle forze sociali, convinti come siamo, che non ci può essere futuro senza sviluppo e senza lavoro.

Antonio Castellucci

Segretario generale Cisl Puglia

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