Caro energia: intervento di Antonio Castellucci alla Gazzetta del Mezzogiorno
[Cisl Puglia]
La crisi energetica, acuita dalla drammatica situazione in Ucraina con pesanti ricadute anche sui mercati finanziari e sui prezzi delle materie prime, si è abbattuta come un tornado sui bilanci delle famiglie con le prime bollette pesanti dopo i rialzi delle tariffe che in tanti casi hanno visto più che raddoppiare gli importi da pagare. Come se non bastasse l’aumento dei prezzi si traduce, in un quadro più generale, in una spirale perversa che fa crescere l’inflazione e che innesca inevitabilmente nuovi rialzi sui beni di prima necessità. In pochi mesi le famiglie hanno visto una riduzione del potere d’acquisto, una sorta di tassa silenziosa e velenosa che il Governo solo in parte è riuscita a sterilizzare, peraltro con una spesa non indifferente. Certamente non si può restare a guardare e se sarà necessario il Governo deve mettere in campo anche ulteriori risorse, fino a valutare uno scostamento di bilancio per sostenere lavoratori e pensionati che già hanno dovuto fare i conti, non solo economici, ma anche con difficoltà sanitarie e sociali, con gli effetti della crisi pandemica, con evidenti ricadute sulla vita quotidiana delle stesse famiglie. Appaiono quindi, fuori luogo oggi, le polemiche politiche. Sono settimane difficili in cui risuonano non lontano gli echi di guerra in Europa, alle porte del nostro Paese. In realtà si allargano le povertà e, nonostante la ripresa, non vediamo ancora una chiara prospettiva certa di sviluppo duraturo per il quale sono indispensabili tutte le risorse del Pnrr e le altre risorse comunitarie con il loro utilizzo senza alcuno spreco. Siamo convinti che si possano fare interventi concreti in un quadro di Patto sociale come la Cisl sostiene da tempo, per individuare percorsi di salvaguardia attiva, con la partecipazione e l’assunzione di responsabilità di tutti gli attori istituzionali, sociali ed economici. Interventi che devono riguardare anche gli investimenti delle imprese, migliorando strutturalmente le condizioni economiche e sociali delle lavoratrici e dei lavoratori, oltre a puntare ad una effettiva riduzione del prelievo fiscale per lavoratori e pensionati, sterilizzando la tassazione su aumenti definiti negli ultimi recenti contratti e in quelli in corso di definizione. Se non si tengono insieme gli interessi di tutti i livelli sociali non si potranno per niente rilanciare totalmente i consumi. Senza una seria politica industriale non ci potrà essere una stabile ripresa, specie in Puglia dove i principali comparti come per esempio l’automotive sono investiti, da un profondo cambiamento e nuovo riassetto produttivo. I sacrifici, però, non possono essere chiesti alle sole forze produttive, sarebbe inaccettabile: tutti devono fare la loro parte, non solo il Governo nazionale ma anche le imprese, le Regioni e le istituzioni, sapendo che questa partita la vinceremo solo con l’impegno, la coesione sociale e territoriale, la capacità, la partecipazione ai tavoli decisionali e la responsabilità di tutti. A questo punto è il caso di chiedersi anche quale ruolo possa avere concretamente la Puglia in questo processo di transizione energetica in considerazione di una capacità produttiva o di fornitura sia sul versante delle rinnovabili che dell’elettrico, della centrale di Cerano, ma anche del Tap che garantisce una quota importante di gas per tutto il Paese e per l’Ue. È necessario, adesso più che mai, una strategia sulle politiche energetiche a breve, medio e lungo periodo su cui aprire un confronto anche a livello regionale. Infine il punto è se la questione energetica possa essere affrontata non solo come un problema, a cominciare dalle imprescindibili implicazioni di impatto ambientale, ma come grande opportunità per sostenere i bisogni economici dei consumatori attraverso un nuovo sviluppo industriale, decisivo sia per ridurre il gap con altre aree nazionali e continentali, ma anche per rilanciare una condizione di maggior benessere, economico e sociale, per la nostra regione e per tutto il Mezzogiorno. La Cisl Puglia c’è.
Antonio Castellucci
Segretario generale Cisl Puglia
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