Vigilanza Privata e Servizi Sicurezza: Fisascat Cisl, Filcams, Uiltucs, proclamato stato di agitazione
Sindacati: in Puglia ad oltre 5.000 addetti contratto nazionale scaduto da oltre 6 anni
[Fisascat Cisl]
“Riguardo la Vigilanza Privata e i Servizi Sicurezza, Fisascat Cisl – Filcams Cgil – Uiltucs Uil Puglia, aprono lo stato di agitazione per gli oltre 5.000 addetti del settore, riservandosi ulteriori azioni al fine di mantenere alta l’attenzione sulla vertenza del rinnovo contrattuale da oggi al 5 settembre”. Lo scrivono in una nota congiunta i Segretari generali delle associazioni di categoria. “Dopo lo sciopero nazionale del 2 maggio 2022, posticipato al 17 luglio 2022 per i siti aeroportuali, a seguito dei ripetuti interventi della Commissione di Garanzia nazionale sullo sciopero dei servizi pubblici essenziali, constatiamo che in questi mesi non si è verificata la ripresa della trattativa” – aggiungono i sindacati. “Lo scorso 28 luglio scorso le Associazioni Datoriali hanno indicato alle segreterie nazionali la data del 5 settembre come giorno da cui far riprendere la trattativa. A questa situazione di per sé inaccettabile si aggiunge lo stato di difficoltà delle lavoratrici e dei lavoratori della vigilanza privata e dei servizi fiduciari, costretti dalla irresponsabilità delle controparti datoriali e delle aziende loro associate, a salari non aggiornati da diversi anni e divenuti insostenibili a seguito degli alti tassi di inflazione registrati. La lunghissima ed infruttuosa trattativa si è conclusa con esito negativo nell’incontro del 18 marzo 2022, nel quale le associazioni datoriali, anziché presentare una proposta dignitosa sul piano salariale, hanno dichiarato di non aver ricevuto mandato dalle rispettive aziende. La costituzione di una nuova associazione datoriale, comunicata a mezzo stampa a poche ore dalla ripresa del negoziato, rappresenta un elemento di preoccupazione per un settore in cui la rappresentatività datoriale evidenzia da tempo una frammentazione eccessiva e l’incapacità di realizzare una sintesi positiva per le relazioni sindacali. Il mancato adeguamento del salario dei lavoratori e delle lavoratrici costituisce un elemento di estrema gravità, oltre che per il tempo trascorso, soprattutto per l’andamento dell’inflazione che in questo periodo sta comportando una grande penalizzazione del potere d’acquisto dei redditi medio-bassi aggravata dagli alti tassi di inflazione registrata. Tale comportamento è ancor più inaccettabile se riferito a lavoratori e lavoratrici che quotidianamente garantiscono la sicurezza privata e pubblica, come ampiamente dimostrato dal lodevole impegno espresso durante l’intera fase emergenziale sanitaria ancora non del tutto finita, spesso facendosi carico di compiti impropri in nome dell’interesse generale. Inoltre, per dare continuità alla vertenza in atto, a partire dai prossimi giorni, saranno programmate ulteriori iniziative, su tutto il territorio pugliese secondo le modalità che saranno definite in collaborazione con le strutture territoriali di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil” – concludono.
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