Sciopero Banca PopBari, Berloco First Cisl: ora soluzioni concrete per lavoratrici e lavoratori
[First Cisl]
“L’ampia adesione allo sciopero odierno e la numerosa partecipazione al presidio davanti alla sede di Bari della banca testimoniano la ferma volontà di lavoratrici e lavoratori della BpB di far sentire in modo forte e chiaro la propria voce dopo aver preso atto, ancora una volta, in occasione dell’incontro del 12 aprile u.s. della sordità dell’attuale dirigenza aziendale” – dichiara Pasquale Berloco, Segretario Generale First Cisl di Puglia. “L’azienda, aldilà di vaghe promesse, fino ad ora ha mostrato solo atteggiamenti di chiusura, gravemente irriguardosi dei sacrifici sostenuti per anni dai propri dipendenti e risultati decisivi per il salvataggio della banca”. “Ora è tempo di soluzioni concrete per risolvere le tante criticità, ormai storiche e denunciate da anni, che affliggono lavoratrici e lavoratori della BpB: gli organici inadeguati, i pesantissimi tagli retributivi imposti dall’accordo di solidarietà, i tassi sui mutui ai dipendenti che minano il potere d’acquisto delle famiglie già pesantemente falcidiato dall’inflazione sono solo alcune delle urgenze la cui soluzione è stata già più volte rivendicata nei confronti dell’azienda”. conclude Berloco. Stella Sanseverino, Segretaria responsabile del Coordinamento First Cisl di Bpb, afferma che “la mobilitazione e la proclamazione dello sciopero di oggi sono stati assolutamente inevitabili, vista la mancanza di risposte da parte dei dirigenti di questa azienda sulle nostre istanze e sulle nostre denunce ormai ineludibili, ed è quindi loro responsabilità la prima giornata di sciopero nella storia della Banca Popolare di Bari. Una novità assoluta che potevano tranquillamente risparmiarsi con un semplice cambio di rotta”. E aggiunge: “I sacrifici dei colleghi, la riduzione degli organici e il contratto di solidarietà (un taglio di 16-17 giornate di lavoro all’anno), gli stipendi ridotti all’osso, gli straordinari non pagati, sono tutte circostanze quotidiane non più sostenibili, specie oggi per l’incrementato costo della vita. È veramente il momento di dire ‘basta!’. Da parte della BpB un cambio di passo si rende assolutamente necessario per recuperare i rapporti con la propria forza lavoro, la grande energia di questa Banca come ampiamente dimostrato in questi lunghi anni di impegno e privazioni.”. Interviene anche Fabio Brunamonti, coordinatore nazionale della First Cisl per il Gruppo MCC, di cui fa parte la Banca: “Siamo rimasti letteralmente basiti dal comportamento assunto dalla dirigenza di questa azienda. Di fronte alle legittime richieste avanzate da lavoratrici e lavoratori, che per anni hanno sostenuto gravosi sacrifici utili al salvataggio della banca, l’azienda ha reagito con vaghi impegni su concessioni già previste dal contratto nazionale e dalla piattaforma di rinnovo, e poi con un proprio comunicato stampa irrituale nei modi e soprattutto irriguardoso nei confronti dei propri dipendenti e dei loro rappresentanti perché scarica su di loro la responsabilità della mobilitazione. La migliore risposta è stata quella odierna da parte di lavoratrici e lavoratori: l’adesione massiccia al primo sciopero della storia di Banca Popolare di Bari ha restituito al mittente ogni provocazione. Ora questa azienda dovrà necessariamente cambiare atteggiamento se ha a cuore lo sviluppo e il futuro di questa Banca, dei suoi lavoratori e della clientela”. Ricordiamo che la mobilitazione proclamata dai Sindacati del settore, e sfociata oggi con la giornata di sciopero, il primo nella storia della BpB sin dalla sua fondazione nel 1963, è la conseguenza di un lungo confronto con l’amministratore delegato e con i vertici aziendali come dichiarato dalle organizzazioni sindacali con il comunicato del 31 marzo u.s. e l’annunciato avvio dello stato di agitazione. Nella giornata odierna si sono tenuti partecipati presidi di lavoratrici e lavoratori dinanzi alle sedi della BpB di Bari e di Teramo.
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