Pnrr, lavoro e emergenze regionali: Antonio Castellucci sul Corriere del Mezzogiorno
[Cisl Puglia]
Anche in Puglia le diverse criticità economiche e sociali che si prospettano con la prossima legge di bilancio e l’attuazione del Pnrr si dovranno affrontare con responsabilità e partecipazione con un confronto aperto a tutto campo e non con consultazioni dell’ultimo minuto. Ci troviamo in un contesto sociale ed economico complesso in cui l’impegno di tutti gli attori sociali, economici e politici dovrà essere di effettiva partecipazione e concertazione con proposte responsabili. Diverse le problematiche, i mutamenti climatici, i prezzi energetici, tra cui quelli del carburante, con la Puglia che fa registrare il costo più alto in Italia, l’emergenza Xylella e la più generale crisi dei costi nell’agroalimentare, i limitati investimenti e le criticità su politiche industriali, tra cui anche il futuro dell’ex Ilva e dell’idrogeno in Puglia, poi affrontare una nuova programmazione volta a destagionalizzare il turismo regionale, la lenta innovazione, una formazione professionale mirata, tante crisi regionali irrisolte incardinate nella task force regionale, che coinvolgono migliaia di lavoratrici e lavoratori. E poi aggiungiamo, la forte criticità della sanità regionale, le numerose problematicità delle fasce deboli e fragili, anziani in particolare, tanti obbligati a ristrettezze e rinunce tra cui appunto quelle delle cure sanitarie, senza dimenticare la mancata e diffusa sicurezza su tanti luoghi di lavoro, la disoccupazione femminile e giovanile con livelli inaccettabili, le risorse Pnrr e non solo, che occorre programmare e saper spendere entro un arco temporale ben definito. Queste sono tutte questioni direttamente connesse da dover affrontare subito. Tutti temi che devono vedere un nuovo protagonismo regionale, di tutte le forze politiche, partendo anche dalle scelte che la Regione Puglia vorrà fare partendo anche dalla prossima legge di bilancio per venire incontro ai cittadini, partendo dalla riduzione delle imposte regionali; nell’auspicio che come parti sociali non si venga consultati qualche giorno prima come è accaduto fino all’anno passato. Per tutto questo la Cisl regionale chiede un confronto alla Regione a tutto campo, per poter ridisegnare insieme strategie e azioni che si dovranno mettere in campo nei prossimi mesi e anni. Siamo convinti che non si può rispondere più, con politiche emergenziali, ma occorre muoversi subito attraverso una discussione tra parti sociali, Istituzioni e Governo regionale, su queste problematiche, in particolare partendo dal lavoro e la sua sicurezza, lotta al caporalato, lavoro irregolare, formazione continua, che non sempre hanno trovato risposte adeguate e immediate. Motivo in più serve prepararci per affrontare, alla luce degli ultimi dati Excelsior Unioncamere per la Puglia che vedono nel periodo agosto-ottobre prossimi circa 61.700 nuove opportunità di lavoro possibili concentrate per il 76% nel settore dei servizi e per il 74% nelle imprese con meno di 50 dipendenti. Sosteniamo che è necessario supportare a livello regionale tutti questi processi in un contesto di Patto Sociale condiviso, come già evidenziato in questi mesi dalla nostra Confederazione, è che possa tutelare tutti, le imprese che rispettano leggi e contratti, ed in particolare pensionate e pensionati, lavoratrici e lavoratori con il buon lavoro, sicuro e ben retribuito, vera soluzione alle diverse criticità economiche e sociali di questa regione, e che risulta essere una reale soluzione anche per affrontare un’inflazione che sta colpendo pesantemente i consumi primari specie sui livelli di retribuzione più bassi. È indispensabile strutturare un processo di concertazione, di partecipazione e un forte processo di coesione territoriale e sociale, con l’impegno e la responsabilità di tutti senza anteporre inutili personalismi e tatticismi di una politica spesso autoreferenziale, e superando una logica di conflitto che certo non aiuta lo sviluppo del Paese e della Puglia.
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